Il campo ha detto che la formazione guidata da Pergolizzi ha battuto le vecchie glorie con il punteggio di 6-0 ma, in realtà, ieri sera c’è stato un solo vincitore: il Palermo. Ha vinto la città e ha vinto il popolo rosanero che, con una grande partecipazione di massa (circa 18 mila gli spettatori presenti al Barbera), ha sancito l’inizio di una nuova era e la rinascita del calcio palermitano: «Mi sono emozionato perché la gente è venuta allo stadio non tanto per vedere una partita ma per il proprio orgoglio e per il senso di appartenenza a questa maglia e a questi colori – ha sottolineato nel post-gara il presidente Dario Mirri – il Palermo ci appartiene. Ringrazio le vecchie glorie che hanno accettato il nostro invito con grande passione e mi fa enorme piacere il fatto che siano state ringraziate anche dai tifosi. Un momento particolare che ho vissuto nel corso della serata? Il mio idolo da bambino era Vito Chimenti e mi ha fatto emozionare quando mi ha ringraziato. Io gli ho detto che ciò che sta accadendo adesso è frutto di ciò che hanno seminato loro e della passione che sono riusciti a trasmetterci». Un flash anche sul caso Miccoli e sulla presenza dell’ex capitano rosanero: «L’aspetto extracalcistico non mi riguarda e fa parte della sfera personale del giocatore. Detto questo, condivido in pieno le parole di Maria Falcone (sorella del giudice Giovanni, ndr) e condanno con fermezza ogni tipo di mafia e di ingiustizia».
Nella squadra delle leggende, l’ex Romario del Salento (che in un post su Instagram ha ribadito le proprie scuse: «Mi spiace avere creato una polemica sulla mia partecipazione. E’ un evento sportivo al quale io partecipo e avrei partecipato come uomo di sport. Riguardo ai miei errori, per i quali sono pronto a pagare il conto che la giustizia eventualmente riterrà di dovermi presentare, mi auguro ci sia ancora spazio per il perdono») nello spezzone iniziale di gara in cui è stato in campo ha giocato in attacco con Luca Toni. Che ha perso sul terreno di gioco ma che, a titolo personale, ha conquistato una grande vittoria avendo ieri sera ricevuto applausi per la prima volta al Barbera dopo i fischi e le contestazioni che finora avevano caratterizzato i suoi ritorni da avversario a Palermo: «Si è chiuso un cerchio e sono molto contento – ha ammesso l’ex bomber al quale i tifosi non perdonarono il trasferimento alla Fiorentina nel 2005 dopo i 50 gol realizzati in due stagioni con la maglia rosanero – i fischi, anche se sapevo che erano dettati dal fatto che la gente mi voleva bene, non mi avevano fatto piacere. A Palermo ho trascorso due stagioni fantastiche, è stata la svolta della mia carriera. E’ stato molto bello ed emozionante tornare in uno stadio caldo e in cui ho fatto tanti gol».
Il ritorno al Barbera ha fatto vibrare le corde emotive di altre due vecchie glorie come Giulio Migliaccio e Davide Bombardini: «L’emozione è stata tanta – ha ammesso l’ex centrocampista centrale adattabile anche al ruolo di centrale difensivo – gli applausi dei tifosi dimostrano che la gente ha apprezzato ciò che ha fatto Giulio Migliaccio e di questo ne vado orgoglioso ribadendo che con la gente di Palermo c’è sempre stata stima reciproca. Un giudizio sulla nuova società? Ci sono le carte in regola per fare bene e tornare nelle categorie in cui i rosa meritano di stare. C’è un dirigente come Sagramola che conosce la piazza e un ds esperto. Per quanto concerne i miei ricordi al Barbera, sono tante le immagini che mi tornano in mente, una su tutte il gol in semifinale di Coppa Italia contro il Milan (nel maggio 2011, ndr) che ha consentito al Palermo di qualificarsi per la finale di Roma». Emozionato anche Bombardini: «E’ una sensazione che ho provato dal primo istante in cui ho rimesso piede allo stadio. Ho ancora i brividi pensando a ciò che ho vissuto con la maglia rosanero e agli applausi che ho ricevuto. Mi auguro che la squadra possa tornare in alto al più presto. La D non è la categoria del Palermo».
È lo stesso messaggio di auguri scritto nelle cartoline firmate Josip Ilicic («Serata fantastica, aspettiamo il Palermo nella categoria che merita»– ha dichiarato il fantasista dell’Atalanta) e Cristian Zaccardo: «E’ stata davvero una bella iniziativa, alla quale ho partecipato con grande piacere, e faccio i complimenti agli organizzatori. Spero che il Palermo, squadra che mi ha lanciato in Nazionale, possa tornare presto in serie A, traguardo che potrà essere raggiunto con più facilità attraverso un forte connubio squadra-pubblico». Un mix che, secondo Gianluca Berti, potrà fare la differenza: «Lo stadio Barbera è uno spettacolo, Palermo è casa mia – ha spiegato l’ex portiere, classe 1967, protagonista ieri sera di ottimi interventi – questo pubblico deve stare vicino alla squadra, merita di arrivare in alto».
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