«La mia passione per l’informatica nasce dal regalo del babbo ingegnere per i miei 11 anni: un Commodore 64. L’anno successivo vendevo già ai miei compagni di scuola media videogames satirici ambientati nell’Istituto dei Salesiani da noi frequentato. Insomma, ero e sono considerato tutt’ora un hacker a tutto tondo, ma di quelli buoni di una volta». E se lo dice Giorgio Maone, inventore del plug-in di sicurezza più utilizzato in tutto il mondo come estensione di Mozilla Firefox da più di 12 anni, ci si può anche credere. Nato a Palermo 45 anni fa, studia filosofia ma da sempre coltiva un’innata passione per l’informatica e il mondo dell’elettronica, dapprima sui banchi di scuola per gioco, come ricorda lui stesso. «Ricordo che il mio primo computer aveva solo 64kb di ram, di cui solo 50 programmabili, processore 6510 a 1Mhz, registratore a cassette come unico supporto magnetico – racconta – Dopo qualche settimana di uso ludico, mi convinsi che era molto più divertente scriverli da me, i giochi, e così imparai a programmarlo da autodidatta studiando un manuale americano fotocopiato di contrabbando da un collega paterno. E nel frattempo mi ingegnavo anche, più per la sfida intellettuale che per ritorno economico, ad aggirare le protezioni da copia dei programmi commerciali: a crackarli o, come dicevamo allora, quando eravamo meno supini all’inglese, a sproteggerli».
Ma Giorgio è conosciuto il tutto il mondo per una sua creazione – l’estensione NoScript è stata premiata e osannata da tutti i maggiori esperti di sicurezza – che, anche stavolta, nasce per caso 12 anni fa, da una personale necessità, poi divenuta un lavoro a tempo pieno. «A Mozilla, in seguito divenuto Firefox, mi sono avvicinato da utente, scegliendolo perché, siccome si trattava di un browser estremamente personalizzabile, ho cominciato a modificarlo per le mie esigenze – spiega – Nell’implementare queste modifiche mi imbattevo in bug del codice originale, e proprio perché si trattava di un software che utilizzavo e anche tanto, invece di aspettare che qualcun altro lo aggiustasse provvedevo io e sottoponevo le patch (letteralmente pezze, le parti di codice da sostituire per correggere un malfunzionamento) alla Mozilla Foundation perché le incorporasse».
Come racconta Giorgio, questo è il percorso più comune che porta uno sviluppatore a contribuire in progetti di software libero. «Per forza di cose, siccome i miei contributi nel tempo si sono concentrati sul supportare un funzionamento più affidabile di NoScript, mi sono specializzato sul componente chiamato Security Manager e sono diventato membro del Mozilla Security Group, il gruppo ristretto che vaglia i difetti che possono inficiare la sicurezza del browser e gestisce le situazioni critiche, come le cosidette 0 day, le vulnerabilità annunciate e sfruttate da malintenzionati prima che sia possibile porvi riparo, e che richiedono grande rapidità e precisione d’intervento».
In poco tempo, NoScript miete consensi in tutto in globo e riceve diversi riconoscimenti dalla stampa specializzata: già nel 2006, pur muovendo i primi passi e non essendo un software commerciale, figurava nella lista dei 100 migliori prodotti dell’anno stilata PC World. «Personalmente sono grato a NoScript per avermi offerto la grande opportunità di lavorare con alcune tra le migliori menti dell’ingegneria del software e della sicurezza informatica della mia generazione. Ma soprattutto la soddisfazione e anche la responsabilità, da far tremare le vene ai polsi, di sapere che milioni di utenti in tutto il mondo – è stato tradotto in 40 lingue – contano su una tua creatura per la loro incolumità, non solo quella digitale ma, in alcune situazioni, anche quella fisica».
Oggi Giorgio vive a Palermo e, nonostante lavori fianco a fianco con giganti dell’informatica come Microsoft, Google, Apple, Mozilla, Paypal, come invited expert indipendente, nel Web Application Security Workgroup del W3C, il consorzio che standardizza le tecnologie del Web, non pensa di lasciare la sua città: «Non ho bisogno di andare via, ogni tanto c’è un convegno, e spesso ricorro alle videoconferenze. La tentazione c’è ma per i miei figli, mi chiedo se sia salutare per loro rimanere qui». Infine, il consiglio di un vero esperto per mantenere sempre i propri pc puliti: «Usare il password manager, in modo che password complesse e diverse per ogni sito visitato vengano gestite in automatico e proteggere con password, da tenere sempre aggiornati in automatico, e criptazione del disco i propri sistemi operativi, che siano sul PC o sui dispositivi mobili. Non aprire email con allegati che non ci si aspettava e, se si hanno particolari esigenze di anonimità e/o sicurezza, magari perché si è un bersaglio sensibile usare NoScript o, ancora meglio, il Tor Browser, che include NoScript insieme all’accesso ad una rete progettata proprio per ridurre al massimo la tracciabilità ed il rischio di essere sorvegliati».
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