Nomine Sac, motivi indagine che coinvolge Bianco Accusa abuso d’ufficio. «Dimostrerò la correttezza»

«Mi sento come sono sempre stata: un’imprenditrice onesta». Ornella Laneri è di poche parole questa mattina. Dopo che sul quotidiano La Sicilia è stata pubblicata la notizia dell’inchiesta in cui è indagata, assieme al sindaco di Catania Enzo Bianco e ad altre quattro persone, con l’accusa di abuso d’ufficio. L’oggetto del contendere è la sua nomina, avvenuta a luglio 2016, ad amministratrice delegata della Sac, la società che gestisce l’aeroporto Vincenzo Bellini del capoluogo etneo. Dopo un voto contestato e una querelle politica, il collegio dei sindaci dell’azienda aveva decretato quello che già molti avevano affermato: i titoli di Laneri, patron dell’hotel Sheraton e delegata per il turismo di Confindustria, non erano sufficienti per farla diventare la numero uno del più importante scalo del Meridione

È la stessa Laneri, intanto, a confermare l’indagine a suo carico: «Ho ricevuto la notifica qualche giorno fa», dichiara a MeridioNews, prima di chiudersi in silenzio. Anche fonti vicine al primo cittadino confermano il coinvolgimento di Bianco, come atto dovuto. «Avrò modo di dimostrare già nei prossimi giorni la piena correttezza nel comportamento dei soci di Sac e la totale insussistenza del reato ipotizzato – dichiara il primo cittadino in una nota stampa – Appena ne avrò la possibilità, spiegherò nelle sedi competenti, e con ogni rispetto verso la magistratura, le ragioni per cui ho votato a favore della nomina di una imprenditrice di valore e grandi capacità». Alla quale, però, lui stesso aveva dato il suo appoggio solo in un secondo momento. Seguendo all’inizio la linea di chi, invece, proponeva altri nomi. «Sono stato il primo, e l’unico, a fare mettere a verbale che Ornella Laneri, secondo me, non aveva i requisiti per diventare amministratrice delegata di Sac. La mancata ratifica della nomina e la notizia di questa mattina sono la conferma che ci avevo visto giusto». A parlare è Giuseppe Giannone, presidente della Camera di commercio di Ragusa. L’unico in Sicilia orientale a essere rimasto in carica, mentre la Regione siciliana commissariava quella di Catania e di Siracusa. 

Il 25 luglio 2016 negli uffici dell’aeroporto di Fontanarossa si riuniscono i soci della Sac, società che gestisce lo scalo. Si tratta dei rappresentanti delle Camere di commercio di Catania, Siracusa e Ragusa, della Città metropolitana di Catania, dell’Irsap (Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive), e del libero consorzio comunale di Siracusa. A conti fatti, visti i commissariamenti di Rosario Crocetta, tre posti su cinque sono controllati direttamente da Palermo. Da decidere c’è la scelta di presidente e amministratore delegato della società aeroportuale e la battaglia è tutta sul piano politico. Sul piatto ci sono essenzialmente due proposte: Daniela Baglieri e Ornella Laneri (indicate dai commissari regionali) da una parte, e Giuseppe Giannone e Nico Torrisi (proposti dallo stesso Giannone) dall’altra.

La riunione di quella mattina, dicono i bene informati, è infuocata. I voti da esprimere in totale sono otto, Crocetta – convitato di pietra – ha il coltello dalla parte del manico e ne controlla sei. La scalata al vertice di Sac la vince lui. Pure il sindaco Bianco, che aveva comunicato l’intenzione di appoggiare Nico Torrisi, alla fine vota per Laneri. La maggioranza era già chiara, un voto contrario sarebbe stato un conflitto aperto, non ne sarebbe valsa la pena. «Bianco lo dice apertamente che la sua proposta è un’altra, ma vota Laneri – continua Giannone – Io invece non lo accetto. Ho letto il curriculum di Laneri quella mattina, mi era sembrato chiaro che fosse il caso di approfondire. Faccio mettere a verbale la mia opposizione: non sono un esperto, ma a occhio e croce i commissari non hanno vincolo di mandato, quindi forse avrebbero potuto discostarsi dalle indicazioni della Regione davanti a un conflitto così palese».

Il voto contrario di Giannone è l’unico. «Su Daniela Baglieri alla presidenza, invece, non ho mosso rilievi – precisa il presidente della Camera di Commercio di Ragusa – perché i suoi titoli accademici parlano per lei e, oggettivamente, mi sembrava che non ci fossero margini per contestarla». Il risultato di quell’incontro, però, viene ribaltato dopo appena poche settimane. Il collegio sindacale di Sac è d’accordo con Giannone, il consiglio di amministrazione a metà settembre dichiara che è tutto da rifare. Il 30 settembre i soci si riuniscono di nuovo, ma la fumata è nera. Il 7 ottobre, invece, arriva il voto all’unanimità: Nico Torrisi diventa l’amministratore delegato. Durante la stessa indagine i magistrati avrebbero acceso i riflettori anche su di lui, senza trovare ostacoli alla sua elezione. Secondo la procura di Catania, i soci di Sac – pur sapendo che Ornella Laneri non avrebbe avuto i requisiti per salire ai vertici dell’aeroporto di Fontanarossa – avrebbero scelto di nominarla comunque. Così chi sedeva al tavolo di quel 25 luglio è finito in un fascicolo della magistratura, con l’unica eccezione di Giannone. «Chiederò di essere sentito», anticipa a questa testata. 

Quello che coinvolge Fontanarossa è un filone della più ampia inchiesta sulla maxi Camera di commercio – che accorpa Catania, Siracusa e Ragusa – e sulle iscrizioni ad alcune associazioni di categoria che sarebbero state gonfiate per acquisire maggiore potere nel nuovo consiglio camerale. L’organo avrebbe dovuto riunirsi per la prima volta lo scorso 15 febbraio ma è slittato al 28 febbraio, per volere della vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello, la quale ha chiesto al ministero dello Sviluppo economico qualche verifica. Alla luce degli ultimi sviluppi, pure la riunione del 28 sembra essere a rischio. Così come l’intero accorpamento delle Camera di Commercio in Sicilia orientale. «Su tutta questa faccenda preferisco non dire nulla», puntualizza l’attuale ad di Sac Nico Torrisi. Ma l’amarezza è difficile da nascondere.

Cassandra Di Giacomo

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