«Vediamo tante famiglie che si distruggono col gioco d’azzardo qui a Ballarò, sono tante le persone che perdono le case e le mogli al gioco». All’Antica Caffetteria Di Maria Agata, nel cuore del mercato del centro storico, i coniugi e titolari del bar che dispensa caffè da 46 anni conoscono bene i movimenti e gli abitanti del quartiere. E proprio per questo hanno deciso di non installare le slot machines dentro i propri locali. Una scelta che verrà premiata domani mattina da Slot Mob, l’iniziativa che individua gli esercenti commerciali che combattono la diffusione del gioco d’azzardo, incentivando la popolazione a consumare proprio in quei posti che portano avanti scelte etiche, seppur antieconomiche – si calcola che mediamente una slot possa far guadagnare al gestore tra i due e i tremila euro al mese.
«Sa quante volte sono venuti a proporci di mettere qualche macchinetta? – confermano i titolari dell’Antica Caffetteria -. Noi però abbiamo sempre rifiutato, vogliamo la coscienza a posto. Sarà un onore essere apprezzati per quello che per noi è normale». L’iniziativa consiste nella consegna di una targa, da parte degli studenti degli istituti superiori di Palermo, e in una colazione di massa. La partecipazione all’iniziativa Meno slot più spazio per le persone è aperta ai cittadini, alle associazioni culturali e di promozione sociale, particolarmente sensibili ai temi della legalità, dei diritti, della solidarietà sociale, della cittadinanza attiva, della promozione di corretti stili di vita.
L’ appuntamento per domani è ai Quattro Canti alle ore 8,30 davanti al bistrot Bisso. Da lì per chi vorrà unirsi si percorrerà una parte del centro storico attorno al mercato di Ballarò, per poi raggiungere la caffetteria Di Maria e il bar Casa Professa: a essere premiate saranno Agata Di Maria e Floriana Maraventano, le due donne imprenditrici e titolari dei due bar. Insieme all’iniziativa di domani, intanto, anche il Comune di Palermo torna ad attivarsi contro il gioco d’azzardo, aderendo alla campagna nazionale No Slot. «L’abuso di slot machine elettroniche – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando – suscita ormai un livello di preoccupazione altissimo, per le gravi conseguenze che queste hanno in termini di incremento della povertà, creazione di dipendenze patologiche e, non ultimo, potenziali e gravi rischi in termini di controllo del territorio. Il prossimo consiglio comunale, dovrà intanto ovviare alla carenza normativa nazionale, approvando un regolamento comunale contro il gioco d’azzardo e per la regolamentazione delle slot machine nel territorio del Comune di Palermo. Applicheremo una distanza minima da Ser.T., scuole e da tutti gli altri luoghi frequentati da fasce sociali più esposte ai rischi della dipendenza da gioco, con fasce orarie di interruzione del gioco ed incrementando la vigilanza sul divieto ai minori».
Una strada già percorsa da sempre più Comuni nel Nord Italia, e ancora poco battuta in Sicilia. Allo stesso tempo l’amministrazione promette di «studiare forme di incentivo fiscale e supporto d’immagine per quei bar e quelle attività commerciali che decideranno di non istallare slot machine e che aderiranno all’appello, magari sostituendo gli spazi per le slot con libri o luoghi per la socialità delle persone». Perché scegliere di non avere le slot non sia solo una questione etica ma anche economica. In attesa che siano gli stessi cittadini a mobilitarsi in prima persona.
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