No Orlando day, questo il nome dell’iniziativa organizzata della Lega domenica 10 febbraio a Palermo e in alcuni comuni limitrofi della provincia. Nei gazebo, i cittadini potranno firmare la petizione per chiedere le dimissioni del sindaco di Palermo. Ad annunciarlo, il commissario della Lega in Sicilia, senatore Stefano Candiani, ed Igor Gelarda, responsabile regionale enti locali e capogruppo in consiglio comunale a Palermo.
Gli iscritti e i sostenitori della Lega si mobiliteranno a Palermo con undici gazebo, ma anche a Monreale, Bagheria, Belmonte Mezzagno e Cefalù per una «raccolta firme contro l’operato del sindaco Leoluca Orlando – dicono Candiani e Gelarda – noto alle cronache più per le polemiche strumentali sollevate ultimamente, che per il suo operato a favore dei palermitani.Un sindaco che si permette di andare apertamente contro una legge dello Stato, non è un sindaco rispettoso delle istituzioni e dei suoi cittadini».
A Palermo, i gazebo saranno aperti domenica dalle 9 alle 13 in piazza Alcide De Gasperi, corso Vittorio Emenuele ad angolo con via Roma, piazza Sant’Antonio, via Maqueda ad angolo con via Napoli, via Lincoln ad angolo con via Nicolò Cervello, piazza Matteo Boiardo, via Libertà ad angolo con piazza Castelnuovo, via Magliocco (via Ruggero Settimo), piazza Santa Cristina a Borgo Nuovo, piazza Marina a Sferracavallo. Sempre domenica, a Bagheria gazebo dalle 9 alle 20 in corso Umberto; a Belmonte Mezzagno dalle 10 alle 13 in piazza Garibaldi; a Cefalù dalle 9 alle 21 in piazza Garibaldi. A Monreale, invece, il gazebo sarà aperto sabato 9 febbraio dalle 16 alle 20 in piazzetta Vaglica.
«Palermo vive da anni una situazione insostenibile e gli effetti negativi sono sotto gli occhi di tutti – dicono Candiani e Gelarda – . Le strade della città sommerse da rifiuti maleodoranti a marcire per giorni sotto le finestre di abitazioni e attività, fotografie desolanti che creano un danno inestimabile per Palermo, che ne esce fortemente ridimensionata nonostante le sue grandi potenzialità. La manutenzione delle strade continua ad essere ignorata dal sindaco, così come ignora i palermitani stessi in coda per le case popolari o per accedere ai contributi comunali». Per questi motivi e per tante altre ragioni – concludono Candiani e Gelarda – «chiediamo a cittadini di firmare la petizione contro il sindaco Orlando. Un tentativo di riscatto per mandare a casa chi, in tutti questi anni, ha reso la città vittima di un potere malsano. Un modo per dire: Orlando vattene».
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