Nonostante i lavori per la costruzione dell’impianto satellitare americano siano momentaneamente sospesi, al presidio No Muos di Niscemi la tensione è ancora alta. E stavolta è sfociata in uno scontro concitato tra il Comitato delle mamme e gli agenti della polizia, al culmine del quale alcune donne, che come ogni mattina a partire dalle cinque presidiavano l’ingresso alla base statiunitense, sarebbero state allontanate con la forza dai poliziotti che scortavano una camionetta militare. «Intorno alle 10.30 è arrivato un mezzo accompagnato dalla polizia», racconta l’attivista Fabio D’Alessandro. La presenza dei poliziotti – «tra cui anche il vicequestore e il commisario», precisa il ragazzo – ha però insospettito le mamme che hanno chiesto di controllare chi ci fosse dentro al camion, per accertarsi che non si trattasse di operai o tecnici addetti alla costruzione dell’antenna. Ma gli agenti si sarebbero opposti. «Hanno provato a forzare il blocco trascinando via le mamme, che sono state strattonate e prese a spintoni fino a cadere a terra. Erano circa una decina e tre di loro sono finite al pronto soccorso», sottolinea D’Alessandro.
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«Le mamme volevano solo controllare che sulla camionetta non ci fossero operai – spiega l’attivista – spesso fanno delle vere e proprie perquisizioni dei mezzi». Infatti i presenti ai blocchi, in base ad un accordo siglato in prefettura, permettono l’accesso alla base solo ai soldati americani per il cambio turno, evitando che all’interno della base entrino tecnici e operai. Ma stavolta, la presenza del vicequestore e del commissario ha insospettito le donne, a maggior ragione alla luce dell’episodio accaduto lunedì scorso in cui le mamme «hanno obbligato un mezzo militare a tornare indietro perché hanno scoperto che a bordo erano nascosti alcuni addetti ai lavori del Muos camuffati da soldati», racconta D’Alessandro. «I militari americani non fanno un passo senza la polizia italiana, ma non si erano mai opposti al tentativo della mamme di controllare chi ci fosse a bordo», precisa.
La polizia smentisce, precisando che il convoglio stava accompagnando una delegazione di alti ufficiali proveniente dal comando Usa di Napoli in visita alla base, tutti in divisa, e che nessun lavoratore italiano si trovava a bordo del mezzo. Ma di fronte all’insistenza delle donne sulla presunta presenza di operai, nonostante ripetute smentite e vari tentativi per convincerle a sciogliere il blocco, gli agenti avrebbero fatto cordone per indurle a indietreggiare. Nessuna forzatura o spintoni contro di loro. A testimoniarlo ci sarebbe anche una ripresa filmata, in possesso dei poliziotti, che dimostrerebbe come una delle donne si sarebbe fatta male a causa di uno scivolone sul fango e che per questo sarebbe stata trattenuta in ospedale per essere sottoposta alle cure dei medici. Le altre due mamme, invece, sarebbero state medicate in pronto soccorso e subito dimesse.
Passati i momenti di tensione, nella tarda mattinata, tre mamme si sono recate all’ospedale di Niscemi per essere sottoposte a radiografie. «Pare che stiano tutte bene, ma per esserne certi dobbiamo aspettare l’esito degli esami», rassicura D’Alessandro. Che però si rammarica non soltanto per la gravità dell’accaduto. «Sono state attaccate proprio nel giorno in cui, a Roma, saranno premiate per l’impegno che stanno dimostrando», afferma l’attivista. Infatti, oggi, il Comitato delle mamme riceverà il premio speciale Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai «per l’impegno in difesa del territorio, della pace e dei diritti».
Sulla pagina Facebook del Comitato delle mamme l’accaduto viene definito «vergognoso». «Si è ripetuta una scena simile a quella dell’11 gennaio – scrivono – quando gli attivisti furono spostati ed attaccati dalle forze dell’ordine. Questa cosa è incresciosa ed è l’ennesima beffa subita. Chi dovrà rispondere di tutto ciò?», si chiedono. Nel pomeriggio, al presidio di contrada Ulmo, si terrà una riunione congiunta tra il Comitato delle mamme, gli attivisti e i cittadini di Niscemi. Per valutare le azioni da intraprendere nei prossimi giorni e prendere alcune decisioni. «Le mamme stanno valutando di sporgere denuncia per i fatti di stamattina – anticipa D’Alessandro – e l’intenzione condivisa anche dagli altri attivisti è di bloccare tutto e non far passare più nessuno. Nemmeno i militari americani».
[Foto e video di Comitato Mamme No Muos]
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