No Muos, alle radici della protesta: la parola al prof Giuseppe Maida

Ta le proteste dei cittadini e dei sindaci, gli americani si apprestano a completare l’installazione del Muos, il sistema di antenne satellitari, pericolose per la salute umana, nella sughereta di Niscemi,

Domani si annuncia una giornata campale. I camion che trasportano il materiale per ultimare i lavori, dovrebbero portare a termine il loro compito. Se riusciranno a superare il blocco degli attivisti dei comitati No Muos, che da giorni cercano di fermarli.  Intanto sul caso è arrivata anche una dichiarazione del Presidente della Regione, Rosario Crocetta, che non è stata molto apprezzata dagli attivisti. In attesa di capire come si evolverà la situazione, vi presentiamo uno dei padri storici della protesta anti-Muos: il professor Giuseppe Maida.

 

Niscemi, Contrada Apa-Ulmo. Fra le grandi querce da sughero, all’ombra delle antenne della morte, una tenda da campeggio, un’automobile e tante persone che si danno il cambio e vanno via, ma lui è li, ormai da giorni. Di fronte, proprio al centro di una “rotonda”, tre croci bianche di legno su cui sopra è scritto “LIBERIAMOCI DAL MUOS, NON VOGLIAMO MORIRE IN SILENZIO” e poi ancora ”COL MUOS MORIRA’ LA PIU’ BELLA RISERVA NATURALE DI SUGHERI DEL SUD EUROPA”.
Il prof Giuseppe Maida, io l’ho incontrato una domenica ad una manifestazione “No Muos“. Quella mattina, si è avvicinato, quasi timidamente, al tavolo del nostro gazebo, dove stavamo raccogliendo firme per la petizione No Muos da presentare a quello che sarebbe stato il prossimo Presidente della Regione Siciliana

Questo signore era armato di tre croci bianche di legno su cui sopra era scritto “LIBERIAMOCI DAL MUOS, NON VOGLIAMO MORIRE IN SILENZIO” e poi ancora ”COL MUOS MORIRA’ LA PIU’ BELLA RISERVA NATURALE DI SUGHERI DEL SUD EUROPA”. Sulla seconda croce “CON IL MUOS MORIRA’ LA NOSTRA SALUTE E QUELLA DI 200.000 PERSONE DI 4 PROVINCE SICILIANE (CL, RG, EN, CT) e, infine, sulla terza croce era scritto ”COL MUOS MORIRA’ LA NOSTRA ECONOMIA AGRICOLA E QUELLA DI UN INTERO TERRITORIO SICILIANO”… Tre “morti bianche”, tre morti annunciate e la firma in calce ai tre epitaffi è la stessa, quella di Giuseppe Maida. Ma chi è Giuseppe Maida?

Peppe Maida, è uno dei “padri” della lotta contro il Muos ed è una presenza costante in tutte le manifestazioni contro il “mostro”. Insegnante in una scuola media, ex amministratore del Comune di Niscemi, Maida si dichiara lui stesso un cittadino libero. Parlando di se stesso ha raccontato:

“L’installazione del Muos fu approvata nel 2006 e i niscemesi lo seppero solo da un trafiletto su un giornale, senza che fossero fatti studi di settore. Quando ho preso coscienza dello sfregio che si stava compiendo a spese della mia terra, della mia gente… ho capito che bisognava fare qualcosa…”. E così Maida comincia il suo percorso di protesta e di informazione e di coinvolgimento di altre coscienze, comprese quelle degli amministratori locali.
A Marzo del 2008, Giuseppe Maida insieme con Giuseppe Cultraro e Rosario Ristagno, si accampano, per 4 giorni, di fronte la RAI di Saxa Rubra (ROMA) per rendere pubblica la protesta dei cittadini di Niscemi e comuni limitrofi contro il progetto della costruzione del Muos. Rimangono per 4 giorni, accampati alla meno peggio ma, ignorati dalla tv di Stato, tutto quello che ottengono è un video ed una breve intervista da parte di Rai News 24.

A Luglio del 2009 si reca, insieme con tutti i dirigenti scolastici della zona, a Roma, e consegna sia all’Ambasciata americana che al Presidente della Repubblica, 500 lettere di bambini delle scuole di Niscemi. In queste letterine, tante preghiere accorate di piccoli che pregano il presidente USA, Obama, perchè impedisca di realizzare il MUOS.

Gli americani hanno risposto: Caro professore, lei sta facendo una cosa lodevole, se non avessimo le autorizzazioni non andremo avanti –racconta  Maida.  Quando ho richiesto i documenti, nel maggio del 2009, mi sono reso conto di avere davanti un muro, nulla trapelava, ed era chiaro che esistevano complicità nascoste. All’inizio tutti volevano nascondere e sminuire la vera gravità del problema MUOS. L’amministrazione del tempo, perchè sapeva di questa costruzione ma aveva nascosto ai niscemesi tutto quanto.Si sono persi 15 mesi duranti i quali si potevano fare gli studi sufficienti per fermare i lavori.

Il 24 dicembre del 2011 organizza un “Presidio Natalizio Contro MUOS” presso il Cimitero Niscemi e rin quella fredda notte di Natale raccoglie circa 5000 firme contro l’installazione. 

L’ 8 gennaio del 2012 con un gruppo di donne niscemesi si inventa la consegna di un sacco di carbone da parte di tante belle ragazze che, travestite da befane, inscenano un bellissimo girotondo davanti ai cancelli della base…
Agli inizi di marzo nel 2012 ha ricoperto, di 200 manifesti, le mura della città ed ha distribuito più di 20 mila volantini, in cui invita i suoi concittadini a non sostenere alle elezioni, le forze politiche esistenti, né di maggioranza, né d’opposizione perchè – a suo avviso – avevano tutte tradito le aspettative della comunità su due temi fondamentali: Sanità e l’installazione dei radar militari della base americana del Muos.

Ed è ancora li, Il prof Maida, da giorni sotto la sua tenda da campeggio, pronto ad affrontare anche da solo (cosa che del resto ha già fatto lo scorso venerdi, all’indomani della riunione col coordinamento dei
sindaci dove si è deciso il presidio anti-camion) gli autoarticolati che dovrebbero portare dentro la base americana la grande gru che permetterà di sollevare e posizionare le tre parabole sulle loro basi.

Partecipa a tutte le manifestazioni organizzate dai Comitati No Muos, nati nel tempo, all’interno e all’esterno del cerchio della morte.. in quell’angolo di meridione dimenticato e abusato dalle istituzioni e dai politici nazionali e non.

Un uomo libero che non si inchina dinnanzi a progetti di morte sul territorio siciliano.

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Daniela Giuffrida

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