No Muos, al Montevergini l’opuscolo Le ragioni di una lotta Da due mesi al carcere Pagliarelli l’attivista Turi Vaccaro

C’è anche il collettivo di scrittori Wu Ming – insieme alla comunità online Giap – tra coloro che sostengono la campagna Turi libero, portata avanti dal movimento No Muos e che chiede la scarcerazione del noto attivista a piedi scalzi Turi Vaccaro. Il 65enne originario di Marianopoli è ormai da due mesi rinchiuso al carcere Pagliarelli di Palermo, e deve scontare undici mesi e 27 giorni di reclusione, condanna inflittagli dal tribunale di Gela per i fatti del dicembre 2014, quando lo storico pacifista nonviolento aveva oltrepassato la recinzione della base militare statunitense che si trova a Niscemi, colpendo con una pietra alcune apparecchiature necessarie al funzionamento del sistema di telecomunicazioni satellitari.

Gli attivisti antimilitaristi palermitani hanno prodotto una serie di cartoline da poter poi mandare in carcere, per fare sentire a Vaccaro la vicinanza, con i disegni di Guglielmo Manenti e le foto di Fabio D’Alessandro. Le cartoline si trovano al momento al bar Garibaldi di via Paternostro e presso la Casa Memoria di Cinisi

E intanto giorno 4 ottobre, a partire dalle 18 e 30, si terrà al Teatro Nuovo Montevergini la presentazione dell’opuscolo No Muos. Le ragioni di una lotta: militarismo, imperialismo, guerra, propaganda resistenza. Per l’occasione saranno presenti anche gli attivisti catanesi della Piazzetta Resistente, che a distanza di 100 anni dalla fine della prima guerra mondiale, esporranno le proprie ragioni, puntando il dito contro la tendenza alla guerra e i costi sociali che questa comporta, il militarismo e la propaganda.

Si potrà acquistare una copia al prezzo di due euro, per sostenere il movimento No Muos e le continue spese legali da sostenere. «Per aver provato a difendere Turi sono arrivate una serie di denunce che a nostro avviso hanno un chiaro scopo intimidatorio – dice l’attivista Elio Teresi – L’arresto prima di Vaccaro e quello nei giorni scorsi di Mimmo Lucano (il sindaco di Riace che ha provato negli anni a diffondere un modello alternativo di accoglienza ai migranti …ndr) si collocano in un clima che dietro la legalità di facciata nasconde la condanna senza appello di valori come la solidarietà e la giustizia sociale. Come dice lo storico Giuseppe Aragno, la legalità senza giustizia sociale diventa prepotenza. Ecco perché è importante esserci, ed ecco il motivo per cui da Palermo saremo in tanti a partecipare sabato 6 ottobre all’incontro che le realtà sociali calabresi hanno organizzato a Riace per manifestare la nostra vicinanza a Mimmo Lucano».

Andrea Turco

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