Gli hanno sequestrato le cassette di arance che vendeva abusivamente in strada. Poi i sigilli sono scattati anche per l’auto con cui raggiungeva le campagne abbandonate dove raccoglieva la frutta. Infine è arrivato anche lo sfratto da casa. Gianfranco Menzo, 33enne disoccupato niscemese con precedenti per furto, oggi è salito sul tetto del palazzo di città e ha minacciato di buttarsi giù. Non è la prima volta che il giovane si rende protagonisti di proteste eclatanti. Tutto è iniziato dopo il sequestro da parte della polizia municipale di Niscemi di alcune cassette di arance, che il giovane tentava di vendere per le strade, e della sua vecchia utilitaria priva di assicurazione
Così, non potendo più utilizzare il veicolo, l’uomo ha dovuto dire addio all’unica fonte di sostentamento. Ad aggravare la situazione dell’ambulante lo sfratto a cui è stato sottoposto a causa del mancato pagamento del canone d’affitto. Menzo, scoraggiato per la tragica situazione, ha così deciso di denunciare la propria condizione inscenando diverse proteste di fronte il Palazzo di città. Due settimane fa aveva provato a darsi fuoco, cospargendo gli abiti di benzina, proprio all’ingresso del Municipio. In quell’occasione l’intervento degli assessori e la promessa di un posto di lavoro da un imprenditore locale, erano riusciti a dissuaderlo.
Menzo aveva dichiarato che si sarebbe accontentato di un pasto caldo e di un lavoro certo per qualche settimana così da poter riprendere fiato. «Non chiedo pietà – ha affermato in quell’occasione – ma solo la possibilità di lavorare». Un gesto che però non è servito a trovare un’occupazione temporanea. Questa mattina l’uomo è tornato al Municipio e si è incatenato al portone, chiedendo di essere ricevuto dall’amministrazione. Dopo un paio d’ore d’attesa Menzo ha deciso di alzare il tiro, salendo di nascosto nel terrazzo dell’edificio, superando la rete di protezione, e minacciando di lanciarsi nel vuoto se l’amministrazione o il Prefetto non l’avessero ricevuto.
Momenti di panico nell’affollata piazza Vittorio Emanuele II dove molti passanti hanno assistito alla scena. Prima dell’arrivo delle forze dell’ordine il giovane ha più volte passeggiato pericolosamente sul cornicione. L’arrivo di numerose pattuglie di polizia e carabinieri, accompagnate dall’assessore Carlo Attardi e da don Giuseppe Cafà, ha però fatto desistere il giovane che, dopo un breve colloquio, è sceso volontariamente dal tetto. Intanto il comandante della polizia municipale Salvatore Di Martino ha promesso l’intervento della Caritas.
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