La lotta alla mafia si fa anche premiando chi le si oppone. Per questo, il consiglio comunale di Catania ha approvato mercoledì sera, all’unanimità, il regolamento per il sostegno alle imprese che hanno sporto denuncia nei confronti di atti di estorsione e usura. Proposta da Giacomo Bellavia, Popolo della libertà, la delibera è coperta, per il 2011, da 50mila euro stanziati nel bilancio di previsione. Sono 120mila, invece, gli euro previsti per il biennio 2012/2013.
Gli imprenditori con meno di 15 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a un milione di euro potranno chiedere due diverse agevolazioni. Un contributo annuale, per cinque anni, corrispondente all’importo «dell’imposta comunale sugli immobili (Ici), della tassa di smaltimento dei rifiuti urbani (Tarsu), del canone per l’occupazione di aree e suolo pubblico (Tosap), dell’imposta comunale su pubblicità e affissioni, dei canoni idrici per un periodo di dieci anni, nonché di eventuali canoni di concessione dei posti dei mercati comunali». Oppure un «piano di rientro concordato per i tributi regressi, con rateizzazione fino a cinque anni».
Secondo il nuovo regolamento comunale, potranno usufruire delle agevolazioni solo le vittime che «abbiano fornito elementi decisivi per la ricostruzione dei fatti» e per la cattura dei taglieggiatori.
«Da oggi le istituzioni cittadine saranno concretamente dalla parte dei catanesi onesti che scelgono la via della legalità», scrive Bellavia nel comunicato stampa diffuso mercoledì notte. E l’Asaec, Associazione antiestorsione di Catania Libero Grassi, così commenta su Facebook: «I commercianti di Catania da oggi in poi avranno una grossa convenienza a denunciare i loro estorsori». Erano stati proprio loro, del resto, a chiedere che venisse preso questo provvedimento, in occasione degli Stati generali di giugno 2010. A un anno e qualche mese dalla richiesta, l’iter burocratico si è finalmente concluso.
[Foto di Gojame]
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