La polizia ha sanzionato il ristoratore nel cui locale il 20 dicembre si è svolta una festa privata, da cui è nato il focolaio che ha portato alla zona rossa nel comune di Capizzi, sui Nebrodi. Il party si era svolto in un esercizio di Nicosia all’ora di pranzo.
Al titolare è stato contestato il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale – mascherina su tutti – da parte dei clienti e l’essere venuto meno alle prescrizioni in merito al distanziamento sociale e al numero massimo di commensali che in quel momento, il 20 dicembre si era ancora in zona gialla, potevano sedere allo stesso tavolo.
Sin dai primi giorni dopo la festa, il riscontro di numerose positività al virus tra i partecipanti aveva fatto capire la gravità potenziale dell’accaduto. Timori confermati che hanno portato il primo cittadino di Capizzi – centro da cui provenivano parecchi partecipanti – a chiedere l’emissione di un provvedimento straordinario. L’ordinanza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, è arrivato con l’inizio del nuovo anno.
Intanto il lavoro investigativo del commissariato di polizia di Nicosia andrà avanti. Non è escluso, infatti, che possano esserci responsabilità anche di altre persone.
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