Né cattivi, né eroi: la solita farsa

La vicenda della nave Concordia e del Comandante Schettino ha riproposto ancora una volta lo sfascio italiano. Ma c’è di più e questo purtroppo riguarda non solo l’Italia.
E’ lo sguardo del popolo, il dito puntato di tutto il mondo e la fame di vendetta che uno Stato e le sue istituzioni hanno l’obbligo di saziare. E così ovviamente lo Stato, in questo caso l’Italia e i media vari non fanno altro che riproporre una semplice via d’uscita: c’è il cattivo e c’è l’eroe. Schettino e De Falco, due volti di una possibile Italia, quella da punire e quella da esaltare. Giornali, speciali, video e internet sono pieni di processi di piazza e di facili, legittime emozioni.
Ma davvero Schettino è un cattivo, davvero De Falco è un eroe?
Non credo proprio, probabilmente Schettino va ascritto alla lista dei superficiali, degli immaturi e forse anche a quella dei bambini viziati. Di fatto, è stato un irresponsabile. Ma cattivo come un criminale, no. E così De Falco è certamente un gran professionista, come per fortuna ce ne sono ancora. Come un ottimo primario, un eccellente pilota o un coscienzioso giudice. I cattivi veri uccidono consapevolmente, come i boss di turno e gli eroi veri muoiono perché danno la vita per stanare i cattivi. Lo sa lo stesso De Falco, che sfugge alle telecamere. Ciò non toglie che la questione è gravissima, anzi lo è di più, perché il cattivo prima o poi muore, gli irresponsabili, i raccomandati, gli incompetenti vari vivono a lungo quanto basta a distruggere un Paese e il suo sistema di regole.
E ora? L’unica cosa che possiamo fare è soltanto arrestare Schettino? E’ grave se la Costa crociere non spiega perché arruola incompetenti e non professionisti, è gravissimo non chiedere garanzie per il futuro. La galera non restituisce i morti e spesso neanche la giustizia. Va bene che il colpevole paghi, ma distinguiamo i tribunali dai media, i fatti dalle emozioni, gli ovvi e scontati racconti che fanno audience con il dolore delle morti da una parte e l’unico responsabile dall’altra, dimenticando che sopra un capo c’è sempre un altro capo, spesso invisibile.
Mi chiedo della liceità morale della diffusione di telefonate che appartengono alla magistratura e dell’uso demagogico che se ne può fare. Serve più rispetto e più giustizia e la finta libertà, anche mediatica, di cui godiamo può inquinare la nostra civiltà molto più di quanto la Concordia affondata potrebbe fare con il nostro mare.

 

Emilio Pursumal

Recent Posts

Just smart, il progetto che «smaltisce il lavoro arretrato dei tribunali, organizzandolo»

Aiutare i tribunali a smaltire il loro lavoro, organizzandolo. Per 18 mesi il progetto Just…

6 ore ago

Incidenti stradali: scontro tra autobus urbano e furgone a Palermo

Scontro tra un autobus e un furgone in via Libertà a Palermo. La vettura della linea…

17 ore ago

Europee: Chinnici guida la lista di Forza Italia nel collegio Isole

«Forza Italia è il partito di riferimento dell'area moderata, liberale e atlantista guidata dal segretario…

17 ore ago

«Ti stacco la testa e la metto in mezzo alla strada», le violenze e lo sputo in faccia alla moglie: Nunzio Zuccaro torna in carcere

Avrebbe minacciato la moglie anche dal carcere. Nunzio Zuccaro, 62 anni, torna in carcere per…

20 ore ago

Palermo, rapinato un ristorante: due persone in fuga

Nuova rapina a Palermo. Dopo quelle delle scorse settimane, stanotte c'è stata una nuova rapina…

22 ore ago

Noto, confiscati i beni di un imprenditore affiliato al clan mafioso dei Trigila

Un'auto di lusso, una villa a Noto (nel Siracusano) e un'impresa edile. Sono questi i…

1 giorno ago