IL TENTATIVO DI INDEBITARE ULTERIORMENTE LA SICILIA FINIRA’ IN TRIBUNALE?
Rischia di finire in Procura e alla Corte dei Conti il caso del mutuo da un quasi miliardo di euro che la Regione siciliana vuole contrarre per pagare i crediti vantati da alcune imprese nei confronti della Pubblica amministrazione.
La storia, dopo un inziale tentativo di occultamento, è ormai nota. L’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, ha presentato in Commissione Bilancio dell’Ars, un ddl che prevede un indebitamento di 956 milioni di euro da destinare, per la maggior parte, ai debiti delle aziende sanitarie. I deputati, a partire da Giorgio Ciaccio del M5s e da Vincenzo Vinciullo del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, chiedono spiegazioni: a chi andranno questi soldi? E’ giusto chiedere ai siciliani un ulteriore sacrificio? E ovvio che lo pagheranno i cittadini attraverso il mantenimento dellaumento delladdizionale Irpef e Irap. Tutto ok?
Dubbi su dubbi che si concretizzano nella richiesta formale dell’elenco delle imprese che si papperanno il bocconcino. Ieri, però, Bianchi non ha fornito nessun elenco, nessuna certificazione firmata dai direttori sanitari e amministrativi delle Asp. La protesta quindi si allarga. Anche la Cna chiede chiarezza e altri deputati si uniscono al coro di condanna parlando di un ‘provvedimento-truffa’. Oggi, sempre in Commissione Bilancio è prevista la resa dei conti.
Ma la battaglia non si limita al fronte politico. L’Associazione Progetto Sicilia, infatti, annuncia che è pronta a denunciare la Regione siciliana non solo alla Corte dei Conti, ma anche alla magistratura ordinaria:
“Qualora si destinassero le risorse dall’addizionale Irpef al pagamento dei debiti di spesa corrente, siamo pronti a denunciare la Regione e i tutti i deputati che avranno votato questo provvedimento che dovranno risponderne in solido. Sarebbe illegittimo, incostituzionale. Saremmo di fronte ad un danno erariale e ad un reato. Ci siamo già rivolti ad un legale per predisporre la denuncia da presentare in Procura e alla magistratura contabile” dice Giuseppe Pizzino, portavoce dell’Associazione.
Che aggiunge: “E’ assurdo, lo sanno anche loro che non si può fare. E’ ovvio che non si possono tassare gli impiegati per pagare i debiti di questo o quell’altra azienda pubblica. Un ente pubblico può indebitarsi, ma solo per finanziare opere pubbliche. Ma davvero pensano che i siciliani siano stupidi?”.
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