Mutuo ‘ascaro’: lo Stato vuole fregare la Regione con tassi elevati. Grande assessore Bianchi…

LO DENUNCIA IL CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA ALL’ARS, MARCO FALCONE. ALLE ALTRE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI ROMA FA IL 2,2%. ALLA SICILIA CI FA LO ‘SCONTO’: DAL 4 AL 5 PER CENTO…

L’avventura del mutuo ‘ascaro’ da quasi un miliardo di euro che la regione dovrebbe contrarre per due terzi per pagare non si capisce chi e per un terzo per la spesa corrente interna sta finendo a ‘fischi e piriti’.

Da un lato c’è il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – che in quanto docente universitario di Diritto pubblico regionale, non è certo l’ultimo a capire quello che sta succedendo nel Bilancio regionale – che chiede il commissariamento della Regione, come riferiamo in altra parte del giornale.

Poi ci sono c’è Confindustria Sicilia, che dopo aver appoggiato prima il Governo di Raffaele Lombardo e poi l’attuale Governo di Rosario Crocetta, si schiera, di fatto contro gli effetti che la contrazione del mutuo, da part della Regione, provocherebbe: e cioè Irpef e Irap ai massimi livelli ‘a vita’.

Ora scopriamo pure che lo Stato, attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, vorrebbe praticare alla Regione un tasso pari al 4-5 per cento. Così, almeno, lascia intendere il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone. Che dice: 

“Avevamo ragione quando sostenevamo che il tasso di quasi il 5%, previsto dall’assessore Bianchi sul mutuo per il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione, fosse eccessivo, tant’è che nell’emendamento di riscrittura, il 4° per essere precisi, è stato previsto un tasso inferiore e una rata di 57 milioni di euro annui, anziché i 62 milioni precedenti”.

“Comunque – aggiunge Falcone – nemmeno quest’ultima previsione ci soddisfa, poiché l’assessore, se vuole davvero fare gl’interessi della Regione, farebbe bene ad andare a guardare l’ultima erogazione, quella del 21 febbraio scorso, del Ministero dell’Economia e Finanze per anticipazioni di liquidità (ex DL 35/2013) il cui tasso è del 2,274%”.

Insomma, nel resto d’Italia lo Stato presta soldi alle altre Pubbliche amministrazioni al 2,2 per cento. Per la Sicilia ci fa un prezzo ‘speciale’: il 5 per cento!  Siamo alla follia. Ma la vera follia è tenere Bianchi ancora sulla plancia di comando dell’assessoro all’Economia, un personaggio che continua a fare gli interessi di Roma. E’ incredibile!

“Come se non bastasse – conclude Falcone – malgrado le proteste di Montante (il presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante mdr), piuttosto che attenuare il ricorso all’indebitamento per pagare i debiti, il Governo ha pensato di utilizzare 50 milioni di euro dall’ipotetico gettito IVA per pagare altri debiti Fuori Bilancio. Tutto ciò con buona pace delle norme per lo sviluppo della Sicilia”.

 

 

Redazione

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