Abolire il voto segreto. È questa la proposta di Nello Musumeci, che il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè ha sposato in pieno. Il governatore, consapevole di non avere in aula la maggioranza, punta a mettere le opposizioni con le spalle al muro su provvedimenti che ritiene utili ai siciliani, quindi potenzialmente bipartisan. Ma la proposta di cambiare il regolamento interno dell’Ars non piace ai deputati che ritengono la mossa «un tentativo per sviare i siciliani dai veri problemi».
«È chiaro che questa proposta dipende dal fatto che Musumeci non si fida degli uomini della sua coalizione – dice il presidente del gruppo Pd, Giuseppe Lupo – Il Partito democratico sostiene l’esercizio responsabile e motivato del voto segreto in aula». Nessuna disponibilità dal Pd a cambiare le regole dell’Ars in corso d’opera «solo perché il governo non ha la maggioranza. Musumeci dovrebbe spiegare piuttosto – puntualizza Lupo – come intende governare la Sicilia senza questa maggioranza. In questo momento, la priorità non è certamente il voto segreto ma l’approvazione del bilancio e della legge di Stabilità».
A quella stessa maggioranza inesistente fa riferimento anche il gruppo parlamentare del Movimento 5 stelle. «È strano pensare che il presidente Musumeci si ponga il problema adesso che ha a che fare con un appoggio traballante e rissoso. Più che occuparsi del come si vota, si preoccupi di cosa vota il Parlamento. Per esempio, degli unici atti utili per cominciare a risolvere i problemi della Sicilia e dei siciliani», dicono i deputati regionali pentastellati parlando di legge finanziaria e di bilancio.
«Il voto segreto va regolamentato perché spesso è stato utilizzato per fare imboscate agli avversari politici, ma è proprio la segretezza del voto a garantire la libertà ai deputati». È questo il pensiero del leader dei di Centopassi, Claudio Fava. «La prossima settimana capiremo se la sopravvivenza di questo governo sarà affidata, com’è accaduto in passato con Raffaele Lombardo e Rosario Crocetta, a inciuci, salvataggi impropri e accordi trasversali. Sarebbe umiliante per tutti: anzitutto per i siciliani». La lista di Fava, dunque, si è detta disponibile a ragionare con le altre forze politiche restando comunque contraria a un abolizione del voto segreto.
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