Musumeci si dimette: sarà election day il 25 settembre Corsa contro il tempo per la composizione delle liste

È finita con un annuncio sui social, poco prima delle 20: Nello Musumeci si dimette da presidente della Regione siciliana – dice -per consentire la celebrazione di elezioni regionali e nazionali nello stesso giorno: il prossimo 25 settembre. Una notizia che era nell’aria da giorni, ma che anticipa di diverse ore le previsioni, con il leader di Diventerà Bellissima che annunciando la diserzione alla seduta di Aula convocata dal Gianfranco Miccichè proprio per «comunicazioni da parte del presidente della Regione», aveva fatto dubitare delle sue intenzioni, così come la fumata grigia dopo la riunione di giunta del pomeriggio. Musumeci lascia, dunque, formalmente per praticità, in realtà anche per strategia, con i partiti che saranno costretti a spingere sull’acceleratore per la composizione e la presentazione delle liste per le Regionali, per cui avranno più o meno un paio di settimane di tempo a disposizione. E, nel caso del centrodestra, per trovare un candidato, qualora non dovesse essere condiviso il nome del presidente dimissionario per una ricandidatura.

Le reazioni non sono tardate e ovviamente tutti si dicono pronti. Lo dice Gianfranco Miccichè, che forte del ticket Forza Italia-Lega spinge per la candidatura di Stefania Prestigiacomo, con o senza l’appoggio di Fratelli d’Italia e sottolinea: «Se siamo pronti? Sono due anni che ci lavoriamo, certo che siamo pronti». Lo dice Nino Minardo, segretario regionale del Carroccio: «Per entrambe le elezioni abbiamo già liste colme di candidati fortissimi in tutte le province e siamo pronti a governare la Sicilia». Ma lo dice anche il fronte progressista, ancora impegnato in prove tecniche di ricucita dello strappo tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico, ma che dopo le primarie è stabilmente in campagna elettorale con Caterina Chinnici.

E se il segretario Dem, Anthony Barbagallo parla di «epilogo fin troppo naturale per un centrodestra litigiosissimo e di una legislatura che sarà ricordata soltanto perché è la peggiore della storia» e anche lui annuncia:«Noi siamo pronti a scendere in campo per vincere», anche il referente dei pentastellati, Nuccio Di Paola canta vittoria improvvisando dallo stesso spartito del quasi alleato: «Dopo quasi cinque anni di fallimenti, di record negativi, di emergenze mai risolte, di riforme annunciate ma mai veramente concretizzate – dice – finalmente il presidente Musumeci ha fatto una cosa buona per la Sicilia e i siciliani: si é dimesso. Peccato che lo abbia fatto tramite un video su Facebook e che negli 8 minuti e 28 secondi del video non abbia mai pronunciato la parola “dimissioni”, ma abbia preferito usare la parola “elezioni”. Per fortuna la parola torna agli elettori (il 25 settembre) che non vedevano l’ora di archiviare Musumeci e il suo fallimentare governo». 

Obiezione pertinente, quella fatta sul piano linguistico del monologo social di Musumeci. L’ultima volta che era andata in scena una esternazione su Facebook di Musumeci è accaduto per l’annuncio di un azzeramento della giunta che però non ha mai visto luce. Dalla parte di Musumeci resta Fratelli d’Italia, con Ignazio Larussa che dichiara: «Credo che i siciliani siano grati a Nello Musumeci che con questa decisione ha messo fine ad un dibattito autolesionistico promosso da alcuni esponenti di partiti alleati. Un dibattito durato sin troppo e capace di danneggiare tutto il centrodestra prima ancora che lo stesso Presidente della Regione. La decisione di Musumeci consente di risparmiare denaro pubblico ed evitare ai siciliani due campagne elettorali a stretto giro. A lui va la mia gratitudine per quanto fatto in questi anni per la Sicilia e che spero possa continuare a fare».

Gabriele Ruggieri

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