Oggi pomeriggio all’Ars – alle 16- prenderà il via la maratona per l’approvazione del Bilancio e della Finanziaria 2014. Il clima resta infuocato, i conti non tornano (c’è un buco ‘greco’ da oltre un miliardo) e lo stesso Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta ha lanciato l’allarme: “C’è il rischio che saltino Bilancio e Finanziaria- ha detto- con effetti gravissimi”. Tra questi anche lo scioglimento dell’Ars (per violazioni dello Statuto siciliano). Intanto, mentre l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, invita i deputai a ritirare gli emendamenti che prevedono spese, l’opposizione lo sollecita a tagliare sui veri sprechi:
L’Ufficio di rappresentanza della Regione a Bruxelles è uno spreco di denaro pubblico. Quindi va chiuso, perchè inutile e costoso.” Lo dice il deputato regionale Nello Musumeci, che ha presentato, con Ioppolo, Formica ed altri colleghi, alcuni emendamenti alla Finanziaria, finalizzati a “ridimensionare la sede estera siciliana in un graduale processo che dovrà portare alla sua chiusura.”
“Che senso ha – si chiede il parlamentare dell’opposizione – tenere una sede regionale a Roma ed un’altra a Bruxelles? Noi proponiamo, con i nostri emendamenti, che venga soppresso il dipartimento Affari extraregionali e che i due uffici costituiscano un unico servizio del dipartimento della Programmazione, con un solo dirigente responsabile che abbia sede a Roma. L’appartamento nella capitale belga, invece, dovrebbe essere occupato da un massimo di quattro impiegati, anche esterni o tirocinanti, a tempo determinato e senza indennità di servizio all’estero. Il resto dell’appartamento (esteso ben 750 metri quadri) dovrebbe essere dato in uso, a titolo oneroso, ad enti e soggetti rappresentativi di interessi siciliani, magari mediante apposite convenzioni. La soluzione migliore, secondo noi, sarebbe quella di mettere in vendita l’immobile, costato alla Regione quattro anni fa 2 milioni e 700mila euro. Si potrebbe semmai aspettare la conclusione del semestre di presidenza italiana.”
“Fino a qualche mese fa – precisa Musumeci – nell’Ufficio di Bruxelles lavoravano solo due persone: la dirigente generale del dipartimento e un istruttore-direttivo. Invece di disporne la chiusura, Crocetta ha reclutato in Sicilia altro personale da mandare in Belgio prevedendo per quell’ufficio estero un organico di otto funzionari interni ed otto esterni, ai quali è corrisposta una indennità pari a quasi 4.000 euro per funzionario, oltre lo stipendio. Insomma, oggi l’Ufficio siciliano a Bruxelles costa alla Regione circa un milione di euro l’anno.
“Come se non bastasse, il governatore avrebbe da poco fatto arrivare nella “capitale” dell’Unione Europea anche un’auto blu, costretta però a restare ferma nel garage perchè non c’è ancora l’autista (saranno almeno altre 80mila euro circa) e non c’è neppure il presidente della Regione da trasportare.
Come fa Crocetta a non rendersi conto della inopportunità politica di questa sua iniziativa? Nessuno gli ha detto ancora che i dipartimenti sono stati ormai resi telematicamente autonomi nei rapporti con le istituzioni europee? E perchè lo scorso anno, con la Finanziaria 2013, il governo ha fatto marcia indietro all’ultimo momento, dopo aver proposto con l’art. 19 l’abolizione di quel dipartimento? La politica dei tagli, per Crocetta, vale fino allo Stretto di Messina.”
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