Musicoterapia, convegno domenica a Letojanni «Non cura, ma si prende cura della persona»

Accompagnare la fase pre-natale, aiutare i bambini con bisogni speciali ma anche favorire il contrasto dell’Alzheimer. Sono soltanto alcuni degli utilizzi odierni della musicoterapia, disciplina sempre più diffusa e apprezzata nel settore della psicoterapia. Di questo e non solo si parlerà domenica a Letojanni, in provincia di Messina, durante un convegno organizzato dall’associazione culturale Gabriel Marcel e dall’Istituto per lo sviluppo organico dei centri nell’uomo (I.s.o.c.u) di Roma.

L’incontro – intitolato La Moltepl-unicità per una riorganizzazione estEtica dell’uomo. Quando le musiche e le terapie diventano agenzie di cambiamento della persona – si terrà a partire dalle 10 del 9 ottobre all’hotel Antares Olimpo e vedrà la partecipazione come relatori di importanti figure del mondo della musicoterapia, della pedagogia musicale e delle scienze interiori come Roberto Flemack, maestro taoista, studioso ed esperto in scienze interiori e pratiche olistiche; Giangiuseppe Bonardi, musicoterapeuta, formatore e supervisore presso le scuole di musicoterapia di Assisi, Lecco, Grosseto, Thiene, L’Aquila; Laura Festa, musicista e musicoterapeuta presso l’Active Learning Childcare di Londra; Raffaella Iuvara, coordinatrice didattica della Scuola di musicoterapia AraMagis sede di Roma e docente di Pedagogia musicale; Mari Caserta, cantante, musicoterapeuta, operatrice musicale nido e infanzia presso l’Istituto musicale Vecchi Tonelli di Modena; Maurizio Spaccazocchi, docente di pedagogia musicale e formatore presso le maggiori scuole di musicoterapia italiane. A moderare gli interventi sarà Giorgia Spampinato, coordinatrice didattica della Scuola di musicoterapia AraMagis, di Taormina. Gli stessi relatori che al mattino prenderanno parte al convegno, nel pomeriggio proporranno laboratori esperenziali sulle tematiche affrontate.

A presentare l’appuntamento è la codi Aramagis, Raffaella Iuvara. «La musicoterapia non cura la persona, ma si prende cura della persona – dichiara a MeridioNews -. Serve ad aprire canali relazionali, lì dove esistono disagi come l‘autismo. Si tratta di pratiche che possono essere rivolte a tutti, dalla fase pre-natale all’infanzia, passando per l’adolescenza, l’età adulta e la vecchiaia».

Redazione

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