Tra un mese, in concomitanza con il 120esimo anniversario della fondazione del club, all’interno dello stadio verrà inaugurato il museo del Palermo e, a trenta giorni dal taglio del nastro, al Barbera è stata presentata una specie di anteprima. Il coordinatore scientifico Giovanni Tarantino ha fornito delle anticipazioni illustrando alcuni dei contenuti che celebreranno la nascita di questa iniziativa. Ideata e strutturata per valorizzare l’identità e il senso di appartenenza, pilastri del progetto portato avanti dal sodalizio targato Hera Hora, e per consolidare il ponte esistente tra la città e la realtà rosanero. «Siamo ormai a ridosso dell’inaugurazione al culmine di un percorso durato circa un anno e devo dire che, dopo la chiamata a raccolta del popolo rosanero attraverso il sito e la fase di ricerca, questa iniziativa sta già riscontrando un grande successo – ha sottolineato Tarantino chiamato in questi mesi a selezionare il materiale proveniente direttamente da tifosi, addetti ai lavori ed appassionati – l’idea del museo poggia su due capisaldi: il percorso tematico e quindi l’esposizione del materiale, tra cui cimeli e documenti inediti, e la modalità di raccolta, ovvero il come abbiamo deciso di raccogliere e ordinare tutto il materiale seguendo le tappe e l’itinerario di un club i cui colori rosa e nero richiamano l’alternanza dei momenti di gioia e di quelli bui. Stiamo completando la fase di allestimento e il museo è ormai in via di definizione».
Protagonista sarà il tifoso che, avendo partecipato attraverso l’invio del materiale, assume un ruolo di rilievo nell’ambito di un progetto che, come dimostra la presenza di memorabilia provenienti pure dall’Inghilterra, ha avuto anche una eco internazionale. «E la centralità dell’utente è sancita anche dalla dimensione partecipativa del museo all’interno del quale ci saranno spazi per l’interattività e l’intrattenimento. Non si tratta di una semplice esposizione. E’ un museo a tutti gli effetti, un progetto che è impostato su basi normative e che abbiamo realizzato sapendo ciò di cui ci stavamo occupando. Il tratto distintivo di questa iniziativa, che si ispira ad alcuni modelli come il museo del Torino o altri esempi presenti in Scozia – ha aggiunto Tarantino – è la fusione tra passato e attualità, il recupero di un percorso da coniugare con il presente adattandolo ai linguaggi della contemporaneità».
Ne è una conferma il podcast rosanero, contenuto audio che può essere richiamato sul web in qualsiasi momento. La new-entry, secondo caso dopo l’Inter in relazione ad una squadra di calcio, è stata presentata assieme ad altre novità come il logo del museo che sarà chiamato Palermo Museum. L’immagine è quella dello stadio Barbera stilizzato con le tre ali al centro. Appuntamento, dunque, tra un mese. L’1 novembre vedrà la luce il museo rosanero, luogo in cui sono previste anche postazioni altamente tecnologiche selezionate grazie al contributo di Palermo Innovation Lab (sportello di ascolto che ha una sinergia con il territorio), e si materializzeranno una serie di iniziative tra cui la nascita di un francobollo (per il quale c’è già l’ok del Ministero dello Sviluppo Economico) dedicato ai 120 anni del Palermo.
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