L’Etna avrà il suo museo e sarà realizzato a Catania, nell’ex ospedale Vittorio Emanuele, secondo i più moderni standard museali, suddiviso in sei diversi settori, con installazioni e tecnologie interattive e spazi didattici. La struttura, su una superficie di ottomila metri quadrati, consentirà un’immersione a 360 gradi nel mondo del vulcano attivo più alto d’Europa. Questa mattina, al PalaRegione di Catania, il presidente Nello Musumeci ha presentato il progetto vincitore della procedura pubblica curata dal Dipartimento regionale tecnico tramite il Genio civile etneo. L’elaborato selezionato è firmato dallo studio Guicciardini & Magni di Firenze, che vanta un’ampia esperienza nella progettazione museale.
Alla presentazione hanno partecipato il sindaco di Catania,
Salvo Pogliese, il direttore del Dipartimento regionale tecnico, Salvatore Lizzio e i progettisti Piero Guicciardini, Marco Magni e Giuseppe Lo Presti, associati dello studio che ha redatto il progetto. «Il museo dell’Etna – ha detto Musumeci – è l’infrastruttura culturale più importante per la città da venti anni a questa parte, da quando nel 2001 furono realizzati il museo dello Sbarco e il museo del Cinema. L’idea di realizzare un grande museo dedicato al vulcano rientra nella programmazione di nuovi spazi museali della Regione Siciliana. Abbiamo deciso di ospitarlo, d’accordo con il Comune di Catania, nel luogo che ci sembrava più adatto non solo dal punto di vista architettonico ma anche filologico, perché lambito dalla colata lavica del 1669: l’ex ospedale Vittorio Emanuele II. La struttura, dismessa da un anno, sarebbe potuta diventare un luogo di degrado e, invece, abbiamo subito deciso di destinarlo a spazio culturale e luogo di aggregazione per visitatori e per la città».
Il governo regionale ha destinato
13 milioni di euro per la realizzazione del museo nella parte centrale dell’edificio prospiciente la via Plebiscito. Altri 12 milioni sono destinati ai due corpi laterali, che saranno destinati a campus universitario e laboratori dell’accademia di Belle arti. Lo studio di architettura vincitore della procedura entro novembre dovrà consegnare il progetto esecutivo, così da bandire e aggiudicare la gara entro la primavera 2022. Da allora si prevede di avviare i lavori e completare l’opera in circa due anni.
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