L’odore aspro degli ambienti chiusi. Qua e là qualche chiazza di umido. Ma, in generale, si presentano in buono stato i locali destinati alla succursale catanese del Museo egizio di Torino. Le stanze, visitate oggi dalla commissione consiliare Lavori pubblici, si trovano al primo piano dell’ex convento dei padri Crociferi, storico palazzo barocco al 55 dell’omonima via del centro, per decenni sede della Cisl, sindacato che lo ha riconsegnato al Comune nel 2012. I consiglieri, guidati dal presidente Niccolò Notarbartolo, sono stati scortati dall’ingegnere Salvatore Marra, funzionario comunale che si occupa della programmazione triennale delle opere pubbliche. Il tecnico ha confermato che dovrebbe partire la prossima settimana il bando di gara per la sistemazione degli interni. La conclusione dei lavori è prevista per ottobre. Verranno finanziati con un milione di euro derivante dai fondi Pac. In totale, come riportato dagli elenchi del Patto per Catania, per «allestimento e gestione sede Museo Egizio» sono previsti finanziamenti per 2,6 milioni di euro.
«La fondazione Museo egizio ci ha fornito delle indicazioni sugli accorgimenti strutturali necessari per ospitare i reperti», dichiara Marra a MeridioNews. Le prescrizioni torinesi riguardano in primo luogo il condizionamento e l’illuminazione degli spazi interni, ma anche gli allestimenti, in particolare le vetrine, le modalità di esposizione dei pezzi e altri dispositivi. Sollecitato dai componenti della commissione, Marra ha assicurato che le infiltrazioni d’umido presenti sulla parte bassa di alcune pareti verranno rimosse per tempo. L’accesso per i disabili sarà assicurato da una pedana metallica che dovrebbe essere collocata sull’ingresso secondario di via La Rosa Buccheri. In attesa che, in virtù della riqualificazione complessiva dell’immobile, venga costruito un apposito ascensore.
Com’è noto, l’amministrazione comunale ha avviato oltre un anno fa i contatti con la prestigiosa istituzione culturale piemontese per ottenere circa 300 reperti da esporre all’ombra dell’Etna. Un percorso che ha registrato qualche inciampo dovuta alla contrarietà della Lega nord e di gruppi autonomisti locali, ma che pochi giorni fa ha incassato il placet, forse decisivo sul piano politico, della prima cittadina Chiara Appendino. Ancora prima era stato incamerato il parere favorevole del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini.
La succursale dell’Egizio non sarà l’unica attrazione turistica ospitata dall’ex convento di via Crociferi. In una seconda ala del primo piano dovrebbe sorgere il Museo di città, un’esposizione mista dedicata alla storia e alla tradizione del capoluogo etneo. Al secondo piano, invece, l’amministrazione conta di trasferire l’archivio storico, oggi ubicato nell’ex chiesa di Santa Caterina del Rosario, in via Sant’Agata. La riqualificazione comprenderà anche l’abbattimento e la ricostruzione dell’ampio terrazzo che si trova al primo piano, e la rifunzionalizzazione dei garage collocati nella zona sottostante, che potrebbero divenire un ipogeo o un magazzino.
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