La Sicilia è pronta ad adeguarsi agli usi e costumi dei Paesi civili sul fronte della fruibilità dei musei? Sembrerebbe di sì. Nel giro di pochi giorni non dovremmo più assistere alle scene di turisti ‘sgomenti’ dinnanzi a musei chiusi il sabato e la domenica. Una situazione paradossale per una regione che dice di volere rilanciare il suo turismo e che non può certo affermare di non avere abbastanza dipendenti per organizzarsi in tal senso.
La notizia la danno i sindacati: «Abbiamo compiuto un passo avanti decisivo. Crediamo che a questo punto la chiusura dei siti culturali siciliani nei festivi e nel periodo natalizio possa essere scongiurata» dicono i segretari regionali Enzo Abbinanti di Fp Cgil, Paolo Montera di Cisl Fp, e Luca Crimi di Uil Fpl che ieri hanno incotrato il neo-assessore ai Beni Culturali, Antonio Purpura e il dirigente generale Rino Giglione.
«Come avevamo auspicato – commentano Cgil, Cisl e Uil – è stata accolta la nostra proposta che prevede un ‘progetto-obiettivo’ destinato ai lavoratori e l’applicazione dell’articolo 94 del contratto vigente che premia l’apporto individuale. Un surplus, insomma, garantito al personale per migliorare la fruizione dei beni culturali siciliani. Siti che quasi certamente ormai potranno essere fruibili sia nei festivi sia nel periodo natalizio».
«Speriamo che questa intesa – chiosano i sindacati- sia il primo passo per un cambiamento radicale nella visione di questo settore».
Una speranza ampiamente condivisa dagli operatori del settore che da anni chiedono di migliorare la fruibilità dei musei siciliani: «Certezza e prolungamento degli orari di apertura dei musei sono una garanzia indispensabile per visitatori e operatori turistici e culturali. Non avercele significa creare un disservizio e subire un danno di credibilità» ha detto, ad esempio, Toti Piscopo, presidente della sezione turismo di Confindustria Palermo.
Sui musei chiusi la domenica in Sicilia ha inveito di recente anche l’effervescente Vittorio Sgarbi. Che, arrivato alle Eolie per l’inaugurazione di una mostra, è andato su tutte le furie dinnanzi alla chiusura del museo archeologico di Lipari di domenica: «Se vengono 700mila visitatori ogni anno a Lipari e solo il tre per cento viene a visitare il museo c’è un perché, no? E il perché – ha detto Sgarbi in polemica con la direttrice -è che il museo è caro ed è chiuso di domenica pomeriggio».
Difficile dargli torto.
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