Muos, una gru al cantiere e novità giudiziarie «No all’archiviazione della nostra denuncia»

Dopo mesi di stasi, stamattina sono ricominciati i lavori nel cantiere del Muos, dentro la base militare Usa di Niscemi. A documentare l’arrivo di una grande gru, sono stati gli attivisti riuniti sotto il nome Antenne 46, che ormai da più di un anno seguono costantemente i movimenti degli operai in contrada Ulmo, in piena riserva naturale Sughereta, dove si sta ultimando il mega impianto di antenne satellitari. «Mentre riprendevamo, eravamo guardati a vista da un gruppo di sei militari americani, armati con fucili a pompa», scrivono gli attivisti. La gru, scortata dalle forze dell’ordine all’interno della base, servirà «per alzare le grandi parabole».

Novità questa mattina anche sul fronte giudiziario: l’associazione antimafia Rita Atria ha depositato una opposizione contro la richiesta di archiviazione della denuncia contro a cosiddetta revoca della revoca operata dalla regione Sicilia sui lavori del Muos. La denuncia, inviata alla Procura della Repubblica di Palermo ad agosto 2013, è stata assegnata al sostituto procuratore Pierangelo Padova il 18 di settembre. «Ma dopo solo una settimana, il 27 settembre il pubblico ministero ha richiesto l’archiviazione. Senza tenere conto delle relazioni dell’Iss», spiega Goffredo D’Antona, legale dell’associazione antimafia. «Soprattuto ci lascia perplessi il fatto che il fascicolo fosse a carico d’ignoti, nonostante nella denuncia ci fosse il nome del dottor Gaetano Gullo, dirigente regionale che ha firmato l’atto di revoca della revoca» continua D’Antona.

Una decisione, quella di tenere il fascicolo a carico d’ignoti «che inizialmente avevamo preso con ottimismo», continua il legale. Un ottimismo svanito dopo aver letto le motivazioni del magistrato: Gullo, dirigente generale del dipartimento Ambiente, avrebbe solo «fatto una valutazione diversa rispetto alla nostra – prosegue D’Antona – In realtà il dirigente si è limitato a trascrivere parte delle relazioni dell’istituto superiore di sanità. Relazioni chiediamo di acquisire per intero, anche alla luce di alcune puntualizzazioni dell’Istituto superiore di Sanità apparse in maniera tardiva». In particolare, nell’opposizione si mette in evidenza quanto redatto, quale consulente della Regione Sicilia, dal professore Zucchetti, che a parere di D’Antona«dovrebbe anche essere anche sentito dal magistrato, per spiegare il senso di quanto scritto per l’Iss». Il legale sottolinea infine le «difficoltà nel poter effettuare una opposizione entro i dieci giorni stabiliti, dato che non vi era possibilità, come da normale prassi, di fare le copie della richiesta di archiviazione».

[Foto e video di Antenne 46]

Leandro Perrotta

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