È durata poco più di ventiquattro ore la protesta di Turi Vaccaro, il pacifista che ieri mattina era salito su una delle antenne del Muos per inscenare – a colpi di martello – la propria opposizione all’impianto. Vaccaro, dopo aver eluso i controlli, si era introdotto nella base militare statunitense di Niscemi, riuscendo a issarsi fino in cima a una delle tre parabole.
Lassù, il pacifista è rimasto fino al primo pomeriggio di oggi, quando ha deciso di scendere dal traliccio. Subito dopo, Vaccaro è stato fermato dagli agenti della polizia, che a partire da ieri hanno presidiato l’area. Ad annunciare il fermo di Vaccaro, che per il momento è stato portato all’interno della caserma della base per poi essere successivamente trasferito in commissariato, è stato il presidio permanente NoMuos: «Turi è sceso dall’antenna ed è stato fermato dalla polizia per essere portato in commissariato – si legge nella pagina Facebook del gruppo -. L’appuntamento per chi volesse dare solidarietà a Turi è tra poco davanti il commissariato di Niscemi».
Le forze dell’ordine già ieri avevano tentato di mettere fine alla protesta di Vaccaro. Un agente, in due occasioni, si era arrampicato sul traliccio non riuscendo, tuttavia, a raggiungere il pacifista: «Ha un’agilità non comune ed è riuscito facilmente a svicolare» avevano commentato i presenti.
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