Turi Vaccaro, il militante No Muos che mercoledì scorso è stato arrestato a Gela nel corso della manifestazione contro le celebrazioni per il settantesimo anniversario dello sbarco degli Alleati in Sicilia, verrà processato giorno 19 luglio. Fino a quel momento, resterà all’interno del carcere di Gela, nel quale continua uno «sciopero della parola», secondo quanto riferiscono i membri dei comitati che si oppongono alla realizzazione dell’impianto di antenne satellitari della base militare Usa di Niscemi. Questa mattina il giudice Fabrizio Molinari del Tribunale di Gela ha convalidato larresto del pacifista, fermato lungo il litorale della città nissena con le accuse di danneggiamento aggravato e resistenza e violenza a pubblico ufficiale: è salito su unauto della polizia mentre gli attivisti No Muos tentavano di ostacolare la parata militare che celebrava lo sbarco del 10 luglio 1943 in Sicilia dei militari americani, punto di svolta della Seconda guerra mondiale.
Vaccaro, già tratto in arresto in aprile dopo essersi arrampicato per protesta su una delle antenne attive all’interno della base militare Usa di contrada Ulmo, secondo quanto riferito dal Coordinamento regionale dei comitati No Muos, avrebbe sempicemente attuato «unazione di non violenza attiva, coerente con le sue posizioni pacifiste che lo vedono manifestare da oltre 30 anni ovunque il militarismo». Una circostanza mostrata dal video di uno degli attivisti, pubblicato sul canale Antenne 46 di Youtube, che mostra come Vaccaro venga immediatamente sbattuto a terra da alcuni agenti, ammanettato e trascinato sulla volante, mentre altri membri dei comitati presenti tentano invano di bloccare la polizia. Seguono momenti di tensione. Secondo i comitati si tratterebbe quindi «di un atto repressivo, con l’intento di intimidire chi lotta contro il Muos e contro la militarizzazione del territorio».
Il Coordinamento No Muos lancia infine «un appello per una presenza massiccia il 19 luglio, giornata oltremodo simbolica per i siciliani, per esigere la liberazione di Turi, preceduta inoltre da una settimana di iniziative in sostegno del nostro amico e compagno».
[Foto del Coordinamento regionale comitati No Muos]
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