Stanchezza, nervosismo e attesa per la ripresa dei lavori che potrebbe avvenire a partire da lunedì. Attorno alla base statunitense di Niscemi dove è in costruzione il Muos, da giorni è in corso l’ennesimo braccio di ferro tra attivisti da una parte e forze dell’ordine dall’altro, supportate dai mezzi del Comune. Dopo i tafferugli di venerdì, i No Muos avevano rapidamente costruito una nuova barricata all’esterno del presidio di contrada Ulmo, sulla strada che porta all’ingresso principale della base, per impedire il passaggio dei mezzi pesanti, lasciando via libera alle auto. Blocco immediatamente abbattuto ieri, ancora una volta dai mezzi del Comune, per far transitare il convoglio in uscita dalla base. Episodio che ha dato il via a nuove violenze. Come testimonia un video degli attivisti, un poliziotto, presumibilmente un dirigente visto che non indossava il casco, ha reagito alle urla e agli insulti di alcuni attivisti a colpi di manganello.
«Vedere la barricata distrutta in tre secondi ha scatenato un’accesa discussione con la polizia – racconta Fabio D’Alessandro, attivista di Niscemi – è volato qualche insulto. I poliziotti hanno i nervi a pezzi, uno di loro ha aggredito una ragazza, quella che gridava di più». Dal video si vede il poliziotto, all’inizio fuori dal gruppetto che tiene bloccati gli attivisti, dirigersi rapidamente verso la ragazza e picchiarla con il manganello.
Nel frattempo le antenne più vicine alla recinzione sono state circondate con il filo spinato, trasportato dal convoglio di venerdì, per impedire nuove azioni dimostrative da parte degli attivisti. Per i No Muos si tratta del segnale di una possibile imminente ripresa dei lavori. Forse a partire da domani. Una svolta attesa e ormai inevitabile ma che, confidano gli attivisti, potrebbe dare nuova spinta al movimento, mai domo ma fiaccato dalla stanchezza e dalla repressione. A cui adesso è venuto meno anche l’appoggio istituzionale.
[Video di Giuseppe Camerino, foto di No Muos]
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