Le discusse modalità con cui si è mosso il collegio dei verificatori nella valutazione degli effetti del Muos finisce in senato. Risale infatti a pochi giorni prima della stesura della relazione finale un’interrogazione parlamentare, a firma del gruppo del Movimento 5 stelle a palazzo Madama. Nel testo, i pentastellati chiedono chiarimenti in merito alla decisione da parte dell’equipe guidata da Maria Sabrina Sarto – docente dell’università Sapienza di Roma – di analizzare soltanto i dati progettuali forniti dall’ambasciata Usa.
La scelta, che ha suscitato diverse polemiche nelle settimane scorse, è stata dettata dall‘impossibilità di effettuare rilevazioni sul campo nell’impianto satellitare di Niscemi. Questo per due motivi: da una parte, la poca chiarezza in merito alle misure precauzionali da prendere per la popolazione, dall’altra la comunicazione di Arpa Sicilia – l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, che avrebbe dovuto effettuare i test – in merito alla mancata taratura della strumentazione. I rilievi dei senatori partono da un articolo di MeridioNews, nel quale si rendeva nota la decisione del collegio. «Si chiede di sapere se i ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti – si legge nell’interrogazione – [e] se corrisponda al vero che il lavoro del collegio peritale si fonderà sulle informazioni trasmesse dal governo statunitense e che, quindi, per stabilire la pericolosità del Muos non si faranno prove sul campo».
Nel testo, si fa riferimento anche al lavoro di Arpa Sicilia, ricordando che «tra il dicembre 2008 e l’aprile 2010 ha effettuato una serie di rilievi sulle emissioni di onde elettromagnetiche generate dalla stazione, e tali misurazioni hanno evidenziato il raggiungimento della soglia di attenzione indicata dalla legislazione italiana». Da parte dei senatori anche un riferimento all’audizione del febbraio 2013 all’Ars, nella quale il presidente di Arpa Sicilia, Francesco Licata di Baucina, «avrebbe ammesso di non avere i dati necessari per effettuare tutte le misurazioni».
Da parte del Movimento 5 stelle, poi, la richiesta di conoscere «quali misure di competenza» avrebbe inteso adottare il governo «al fine di consentire nei tempi previsti la stesura della relazione di verificazione». Nel frattempo – l’interrogazione è stata presentata il 20 gennaio – l’equipe di tecnici, formata da tre delegati dei ministeri della Salute, dell’Ambiente e delle Infrastrutture, più due scienziati – ha depositato la propria valutazione. Una relazione che, come documentato da MeridioNews ieri, sarebbe carente in molti passaggi. Tra circa dieci giorni, invece, sarà Arpa Sicilia a dover rispondere in merito alla mancanza di strumentazione efficiente.
Sul web, intanto, è stata lanciata una petizione per chiedere che il consiglio di giustizia amministrativa – che prossimamente dovrà pronunciarsi sul presunto abusivismo con cui è stato realizzato il Muos – non sia «suddito del governo Usa».
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