Muos, dopo il Tar dubbi sul futuro  «Ora più che mai serve mobilitazione»

Il temuto rinvio politico non c’è stato. I giudici del Tribunale amministrativo regionale, stamattina, come vi abbiamo raccontato in diretta, hanno «introitato la causa a sentenza». Si passa dunque alla decisione, senza ulteriori rinvii, sui cinque ricorsi che contestano la legittimità delle autorizzazioni per la costruzione del Muos, il controverso sistema di comunicazioni satellitari che la Marina Usa ha piazzato nella base di Niscemi, in provincia di Caltanissetta. 

In attesa che la sentenza venga pubblicata, i legali dei Comitati No Muos, nel corso di una conferenza stampa, hanno provato a ipotizzare gli scenari futuri. Che restano incerti. Anche se la decisione dei giudici amministrativi dovesse scrivere, nero su bianco, che quelle autorizzazioni fanno acqua da tutte le parti. 

«C’era qualche timore di un ipotetico rinvio, ma la decisione dei giudici non ci sorprende.Tutta l’istrutturia era stata completata- ha detto l’avvocato Nello Papandrea– adesso bisognerà aspettare e siamo moderatamente ottimisti.Sui tempi non possiamo fare previsioni. A volte capita che, dopo due giorni, il Tar depositi il dispositivo, ma non sappiamo se sarà questo il caso. Non sappiamo neanche se i cinque ricorsi saranno unificati o se saranno affrontati singolarmente».

«C’ da dire comunque- aggiunge Papandrea- che anche se la sentenza fosse favorevole, la partita non sarebbe chiusa. Ricordiamo, infatti, che il Tar si pronuncerà sulla legittimità delle autorizzazioni. Non è da escludere che la politica si adoperi per concederle di nuovo». 

Il legale ha quindi fatto notare che «gli avvocati della Regione non erano presenti stamattina all’udienza. Come interpretare questo segnale? Imbarazzo?». A voi la risposta. 

(Le foto del presidio davanti al Tar stamattina)

Poi, oltre a ricordare la relazione del professore Marcello D’Amore, incaricato dal Tar di verificare gli studi ufficiali sui rischi per la salute e l’ambiente che il Muos comporta (relazione che evidenzia la superficialità dello studio dell’Istituto Superiore della Sanità), Papandrea si è soffermato su quella dell’Enav: 

«Una delle tante assurdità di questa vicenda è che l’Enav non era mai stata consultato nella fase autorizzativa. L’Ente nazionale per l’aviazione civile è stato consultato solo dopo. E sapete cosa ha detto? Che non si possono escludere interferenze del Muos con almeno 15 rotte aeree, lo stesso può succedere con elicotteri e canadair. L’Ente ha anche specificato che garantire la sicurezza non dipende da loro, ma hanno fotografato i fatti». 

Sull’immobilismo delle istituzioni si è soffermata Paola Ottaviano, altro legale dei No Muos:

«In tutta questa vicenda abbiamo assistito a tanti paradossi, uno dei quali è quello che ha visto contrapporsi da un lato la pesante repressione nei confronti degli attivisti, anche se poi molte Procure non hanno poi confermato le decisioni della polizia;  dall’altro il totale immobilismo delle istituzioni dinnanzi a palesi violazioni delle leggi ambientali, dinnanzi ai rischi per la salute, ma pure dinnanzi a scelte incostituzionali che sono state stigmatizzate da eminenti costituzionalisti ignorati dal Parlamento nazionale. 

«Alla luce di ciò- ha rimarcato Ottaviano- ricordiamoci che quella di oggi è solo una tappa e che la strada da percorrere è ancora lunga». 

Molto forte l’intervento di Nadia Furnari, esponente dell’associazione antimafia, Rita Atria: «Mettiamo subito in chiaro una cosa. La lotta alle mafie non è solo lotta contro Cosa nostra. Uccidere con una calibro 38 o uccidere, consapevolmente e lentamente, attraverso l’autorizzazioni ad impianti dannosi alla salute umana è la stessa cosa». 

Quindi ha ricordato che, sepppure il Pm, per la seconda volta, abbia chiesto l’archiviazione del procedimento relativo al dirigente della Regione siciliana Gaetano Gullo che ha firmato la famigerata revoca delle revoche (il ritiro dello stop all’impianto che la Regione aveva imposto in un primo momento), il magistrato non ha esitato a definire il suo comportamento «superficiale, erroneo, infondato, illegittimo, o persino argomentato in modo capzioso». 

E poi l’appello: «Dobbiamo unire le forze. Propongo di organizzare un’assemblea regionale di tutti i movimenti che si oppongono al Muos, alle trivelle, all’inquinamento e a tutti i soprusi che stanno facendo subire a questa terra dove la democrazia sembra non contare più niente». 

Appello subito raccolto da Fabio d’Alessandro, del Comitato No Muos di Niscemi: «Ha ragione Nadia. Dobbiamo unirci perché le contromosse della politica non si faranno attendere. Noi siamo già in contatto con i No Triv di Licata e lavoreremo per unire tutte le lotte». 

Antonella Sferrazza

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