“Al momento il MUOS non funziona e non funzionerà fino a quando non avremo certezze ragionevoli sugli effetti. E’categorico il Senatore Giuseppe Compagnone, del gruppo Grandi Autonomie e Libertà allindomani della pubblicazione della proposta di risoluzione presentata in seno alla 13°Commissione Territorio e Ambiente. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente.
D. Senatore mi conferma che Lei ha presenziato alle audizioni a Caltanissetta e Roma sul Muos di Niscemi del 21/24 Marzo, scorsi?
R. Si, ho partecipato alle audizioni che si sono svolte sia presso la Prefettura di Caltanissetta, sia in Senato con tutti i soggetti interessati.
D. Quali sono state le sue sensazioni personali e il Suo contributoalla redazione del documento finale?
R. Provengo da Grammichele, dove per dieci anni ho ricoperto la carica di Sindaco, conosco molto bene il territorio immediatamente vicino di Caltagirone, Niscemi e Gela. La mia sensibilità, anche di medico, mi ha portato, negli anni, a interessarmi delle problematiche ambientali del territorio e mi ha sempre impressionato la presenza a Gela di una centrale termo elettrica alimentata a pet-coke. Ovviamente il dibattito generato dall’installazione MUOS mi ha visto partecipe e attento alle istanze portate avanti dai comitati NO MUOS anche in comuni vicini come, per esempio, Mirabella Imbaccari.
D. Ma da Senatore cosa ha fatto?
R. Da quando poi sono diventato senatore della Repubblica e componente della Commissione Ambiente di Palazzo Madama, l’interesse è diventato ricerca di concretezza nel capire bene i termini della questione MUOS e profondere il massimo impegno perché i principi di tutela della salute, di salvaguardia della serenità delle popolazioni, di conservazione del benessere delle matrici ambientali, di contrasto al degrado e all’inquinamento ambientale, sempre perseguiti da cittadino e da amministratore, diventassero oggetto di attività legislativa. Ecco perché, a seguito delle interessanti audizioni che si sono svolte a marzo, ho avuto la netta sensazione che sull’argomento MUOS non ci fosse univocità di certezze scientifiche con la conseguenza di un’insostenibile pressione psicologica sulla popolazione di Niscemi, il cui malessere ho visto dipinto sul volto di molte madri preoccupate per la salute dei propri figli.
D. Che tipo di esigenza Vi ha spinti alla redazione del lavoro in questione?
La prima esigenza è stata quella di affermare la necessità di mettere insieme diversi esperti e istituzioni scientifiche che si sono occupati di MUOS in questi anni e che sono stati portatori di opinioni differenti in modo da costruire una metodologia di lavoro condivisa che possa portare a una certezza scientifica sull’innocuità o meno del sistema MUOS. Questo è sicuramente l’aspetto più importante. Parallelamente, c’è la necessità che le popolazioni interessate non si sentano abbandonate a se stesse, ma percepiscano chiaramente che lo Stato è accanto a loro e che il bene salute non è negoziabile.
D. Abbiamo letto la proposta di risoluzione da Lei presentata alla 13° Commissione, dobbiamo pensare che le Sue conclusioni nascano da un lavoro comune della stessa Commissione o ad una Sua visione del problema Muos?
R. Queste e altre considerazioni sono state oggetto di un’ articolata proposta di risoluzione che ho depositato in Commissione Ambiente e che sarà, ovviamente oggetto di valutazione. La Commissione XIII, che ha lavorato insieme alla Commissione Sanità, cercherà di uscire con una posizione univoca e sono fiducioso che sull’applicazione del principio di precauzione ci ritroveremo tutti d’accordo.
D. Cosa succederà da adesso in poi?
R. La risoluzione, una volta approvata in Commissione ed eventualmente in Aula, assumerà il valore di un impegno certo e il Governo vi si dovrà attenere. A mio avviso dobbiamo attendere le risposte degli esperti e, se all’esito del lavoro condiviso e del modello previsionale messo a punto dagli esperti, dovesse venir fuori che il MUOS è pericoloso per la salute della popolazione, è chiaro che l’impianto, ancorché realizzato, non andrà messo in funzione.
D. I cittadini preoccupati, ci chiedono notizie su cosa accadrà e cosa il Governo intenda fare
può provare a suggerirci una risposta?
R. Il Governo dovrà ritenersi impegnato dalle decisioni del Parlamento. Se così non dovesse essere ci ritroveremmo veramente in presenza di una crisi profonda della rappresentanza, già messa duramente sotto attacco da tutta una serie di proposte di riforma che mirano a restringere il controllo democratico del Parlamento sul Governo, e anche su questo ci batteremo. Il mio auspicio è che i cittadini vengano rassicurati dall’attività che abbiamo messo in campo; devono sapere che al momento il MUOS non funziona e non funzionerà fino a quando non avremo certezze ragionevoli sugli effetti. Ma devono anche sapere che, oltre a quello che si profilerebbe nel futuro a causa del MUOS , c’è una situazione ambientale critica già in atto, dovuta all’area di crisi ambientale dove ricadono Niscemi, Gela e Butera. E’ urgente occuparsi di questo nel territorio e non solo di MUOS. Bisogna affrontare tutte le problematiche legate all’inquinamento dei suoli, alla sicurezza alimentare, al rapporto tra Agricoltura e Salute. Spero che i Comitati NO MUOS vogliano occuparsi anche di questo e sostenere l’impegno quotidiano che mettiamo sul fronte della tutela dell’Ambiente e della Salute.
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