E’ pronta una risoluzione del complesso delle audizioni che la 13ma Commissione Ambiente Senato, unitamente alla 12ma Commissione Igiene e Sanità sempre del Senato, hanno svolto dal 21 al 24 Marzo scorso, sul Muos di Niscemi. Le audizioni lo ricordiamo, si erano tenute a Caltanissetta e a Roma. Nel corso delle audizioni le due Commissioni avevano assunto tutta la documentazione utile al fine di tracciare un quadro il più chiaro possibile dal punto di vista scientifico.
LinkSicilia pubblica in antemprima una proposta di risoluzione, (in allegato, in calce all’articolo) e alcuni dei passaggi qui sotto:
La vicenda del MUOS di Niscemi, non è solamente una questione siciliana, – evidenzia la Commissione – dal momento che investe i rapporti con gli Stati Uniti e quindi coinvolge a pieno titolo lo Stato Italiano; – negli anni pregressi sono state sollevate molte preoccupazioni in merito ai possibili effetti del MUOS sull’ambiente e sulla salute della popolazione residente, tanto da sfociare in fenomeni di psicosi collettiva e determinare un vero e proprio danno esistenziale [ ]
La Commissione ha constatato come nel territorio siano sorti comitati “NO MUOS”, di opposizione alla realizzazione e operatività dell’impianto, e come questi abbiano condotto anche battaglie giudiziarie presso i Tribunali penali e amministrativi, e come siano stati prodotti pareri scientifici contrastanti, provvedimenti autorizzatori e successive revoche questo, ovviamente, ha creato nelle popolazioni siciliane un senso di sconforto per la mancanza di tutela da parte dello Stato.
La cosa sicuramente più imbarazzante è che le relazioni scientifiche a nostra disposizione – scrive la Commissione – non sono pervenute ad un pronunciamento univoco e certo sulla innocuità o meno del sistema MUOS. Infatti da un lato abbiamo le relazioni dell’ISPRA, e dell’Istituto Superiore di Sanità, dall’altro quelle delle degli esperti del Politecnico di Torino, dall’altra ancora i consulenti tecnici del Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo
Dalle relazioni e dai pareri acquisiti scrive la Commissione del Senato – emerge la seguente considerazione: vanno considerati separatamente gli impatti sull’ambiente e la salute umana derivanti dalla situazione ambientale in cui versa nell’attualità il territorio di Niscemi (e quindi considerare le Antenne esistenti ed operanti fin dal 1991 nonchè gli effetti inquinanti dello stabilimento petrolchimico di Gela e della Centrale termoelettrica a pet-coke), e gli impatti che il sistema MUOS potrebbe determinare in futuro una volta entrato in funzione.
In conclusione quello che la commissione chiede al Governo è che si impegni: - a porre in essere ogni azione utile e scrupolosa per rassicurare la popolazione , dimostrando la dovuta sensibilità anche al fine di rimuovere il danno esistenziale già determinatosi in termini di psicosi collettiva, prevedendo anche il Monitoraggio costante e continuo del sito sui limiti di emissioni elettromagnetiche; – a richiedere alle competenti autorità USA lo smantellamento delle antenne esistenti non attive; – ad effettuare uno studio scientifico per dare contezza dell’ avvenuto impatto sulla salute della popolazione fin dal 1991; – a porre in essere per il MUOS, in tempi brevissimi, un modello previsionale con metodologia condivisa da tutti i periti e le Istituzioni scientifiche ad oggi coinvolti, per l’accertamento definitivo dell’innocuità o meno del sistema satellitare;
– ad assicurare un costante coinvolgimento informativo degli Enti locali e dei Comitati NO MUOS; – a ridurre drasticamente l’inquinamento delle matrici ambientali derivante dal Petrolchimico di Gela, e in particolare imporre l’ammodernamento della Raffineria attraverso l’introduzione di tecnologie più avanzate (per es. introduzione della tecnologia Est (ENI Slurry Technology), che evita la produzione di pet-coke, incrementando le rese di gasoli e benzine e rendendo inutile l’impianto di coking; a imporre alla Centrale Termoelettrica ENI la sostituzione delle caldaie per incenerire il pet-coke per es. con un sistema di gassificazione mediante processo Igcc (Integrated Gasification Combined Cycle) a basso impatto ambientale;
– a realizzare a Niscemi un Centro di ricerca di eccellenza, magari sotto l’egida del CNR, per lo studio e l’approfondimento delle problematiche legate agli effetti dell’elettromagnetismo. Infatti il territorio di Niscemi e il suo ecosistema hanno comunque ricevuto nocumento per l’impatto determinato dalla presenza di questi impianti . Sarebbe questa, non una semplice proposta compensativa, ma il riconoscimento ad un territorio martoriato di un’opportunità anche di creazione di posti di lavoro e di collocazione di tante intelligenze locali, oggi costrette ad emigrare.
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