Fra plichi di documenti rispediti al mittente, raccomandate inviate per posta, giri di parole e rassicurazioni apparenti, toni pacati e prove di forza, minacce velate e freddo che ‘affetta’, tecnici che forzano i blocchi e madri di famiglia che li respingono indietro, anche per questa settimana il Muos di Niscemi ha raccontato una nuova puntata della sua saga.
Cosa dire che già non si sappia? Della controversa storia della revoca delle autorizzazioni da parte del governo regionale e delle dichiarazioni Usa, vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi (trovate gli articoli in allegato).
In pratica ed in sintesi, lo scenario è ancora lo stesso: ancora elezioni politiche, ancora giri di valzer, ancora silenzi, ancora dichiarazioni di quanti approfittano di unoccasione come unaltra, per cercare di mettersi in mostra.
Ma i veri protagonisti di questa ennesima settimana di passione sono loro: i due Presidenti, uno della Regione sicilana, Rosario Crocetta, l’altro della Comissione Territorio e Ambiente dell’Ars, Giampiero Trizzino (M5S) che ha dato filo da torcere a Sala d’Ercole per arrivare alla revoca delle autorizzazioni.
Il primo, promette tanto (speriamo mantenga tutto ciò che può e che deve) laltro risponde: Lo ripeteremo fino alla nausea: ci fideremo solo quando non esisterà più la base militare di Niscemi. Questo lembo di terra è nostro. Appartiene al nostro paesaggio, al nostro ambiente. E’ dei siciliani.
E non sono mancate i veleni. C’è chi ha accusato il M5S di essersi interessato al Muos per pura campagna elettorale (beh, almeno loro se ne sono interessati). E Trizzino ribatte: Vedremo quali saranno i partiti che dal 26 caleranno il sipario su Niscemi.
Il deputato del Movimento 5 Stelle annuncia, inoltre una MOBILITAZIONE GENERALE, GIOVEDÌ ORE 11:00 a Niscemi, Piazza centrale. Dobbiamo esserci TUTTI!.
Intanto, ieri a Niscemi, è arrivato anche un gruppo di indipendentisti da Catania e da Palermo, che da mesi si spendono nella lotta contro il Muos senza i loro simboli di movimento. Ai loro occhi, quellobbrobrio si è presentato in tutto il suo splendore: due corpi tozzi metallici e acefali che guardano le loro teste azzurrine adagiate ai loro piedi, mentre il terzo corpo appena abbozzato giace a pezzetti intorno alla propria (le torri del Muos nella foto in alto). Nessun impatto ambientale e nessun rischio per la salute, hanno detto gli ‘specialisti’ del tempo, e di questo prima o poi dovranno rispondere.
Le loro sagome si confondono con lazzurro di un cielo apparentemente pulito e sgombro di nuvole, in realtà intessuto di ragnatele sottili, che si dipartono da quelle enormi zampe di ragni capovolti e si spargono ovunque, nel cielo di Sicilia. Sono le 46 antenne già esistenti nella base Usa NRFT di Niscemi (nella foto)
Come finirà? Difficile dirlo. Bisogna aspettare la fine della campagna elettorale per fare la conta di quei politici che davvero vogliono difendere la salute e il territorio dei siciliani.
Quello che è certo è che gli attivisti No Muos, incluse le mamme, continueranno a fare la guardia.
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