«Caro presidente, le scrivo questa lettera per confermare la mia grande amicizia verso il popolo americano e verso la sua persona». Inizia così la lettera inviata da Maurizio Cirignotta, presidente del Movimento polo oncologico di Gela, a un altro presidente. Quello degli Stati Uniti d’America. Tema della missiva inviata a Barack Obama via fax è il Muos, il sistema di antenne del governo Usa in costruzione a Niscemi.
«La paura è tanta ed il popolo vuole una cautela che forse lo stato italiano non riesce ancora a dare», scrive Cirignotta. I timori riguardano l’impatto che le onde elettromagnetiche possono avere sulla salute secondo le tesi di alcuni studi, come quello dei due docenti del politecnico di Torino, Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu. «Gli effetti indicati sono due – scrive Maurizio Cirignotta – quelli acuti, legati a esposizioni brevi, a campi di elevata intensità e gli effetti dovuti a esposizioni prolungate a campi di intensità inferiore». Il tutto si potrebbe tradurre in tumori del sistema emolinfatico e necrosi dei tessuti, su tutti quello dell’occhio. «Parliamo naturalmente di ipotesi e non di uno studio epidemiologico», tiene a precisare il presidente della onlus. In effetti, la revoca delle autorizzazioni operate dalla Regione poggia principalmente proprio sui rilievi dei due docenti torinesi. Questi smentirebbero le analisi che in un primo momento sono state realizzate da due ingegneri, docenti dellUniversità di Palermo, Luigi Zanforlin e Patrizia Livreri.
Fino a oggi le autorità statunitensi non si sono mostrate molto aperte al dialogo. Un funzionario inviato dall’assessore all’Ambiente Mariella Lo Bello ha atteso per ore davanti ai cancelli della base di Sigonella senza riuscire a consegnare la notifica ufficiale. Qualche giorno dopo è arrivata la nota del Comando generale degli Stati Uniti dAmerica di stanza a Napoli nella quale si rassicurano i cittadini di Niscemi e siciliani. Gli impianti oltreoceano sono costruiti «a pochi chilometri dalle abitazioni civili e dall’aeroporto di Honululu, senza aver fatto registrare incidenti», fanno sapere. Inoltre «il Muos sarà operativo solo con le certificazioni degli enti governativi competenti».
Massimo Cirignotta, però, suggerisce un’altra soluzione: «La mia proposta a favore della collettività è quella di costituire nella zona un istituto ad alta specializzazione per patologie elettromagnetiche e tumorali che possa dare prima di tutto prevenzione sulle eventuali cause sulla salute umana». Un polo all’avanguardia, «un riferimento internazionale per i tumori e le patologie correlate con una chiara azione preventiva sulla popolazione residente». Alla base della proposta ci sono le lotte che quotidianamente la onlus da lui guidata affronta: «Ho imparato nel corso della mia esperienza a favore dei malati oncologici che prevenire è meglio che curare – spiega – Mi pongo in tal senso in legittima cautela verso la nostra popolazione che spero attraverso la mia persona cerca di sensibilizzarla sulla problematica e su un eventuale aiuto in tal senso verso la nostra salute».
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