Mpa, Fli, Mps e Api al 20 per cento? Sì, nel mondo dei sogni, non in quello dei voti…

Il sole di Ferragosto deve avere dato alla testa all’onorevole Carmelo Briguglio. Il quale, complice il caldo di questi giorni, va dicendo in giro che Fli, Mpa, Mps di Riccardo Savona e l’Api prendebbero, alle prossime elezioni regionali, il 20 per ceto dei consensi. Siamo al vaneggiamento allo stato puro.

Visto che l’onorevole Briguglio insiste con la sua tesi, non ci rimane che fare quattro conti. Schitti schitti, come si dice dalle nostre parti. 

Cominciamo con l’Api, che è lo schieramento più piccolo. Anche se, in questo momento, questo mini-partito esprime un assessorato regionale, non esitiamo a dire che questo schieramento vale, sì e no, dallo 0,4 allo 0,6 per cento. E stiamo abbondando, credeteci.

Andiamo all’Mps di Riccardo Savona. Alle elezioni comunali di Palermo – ‘feudo’ elettorale dello stesso Savona – mettendo 50 candidati scelti ad uno ad uno dal leader di questo mini-partito, l’Mps è arrivato al 3,5 per cento. Savona non ha collegamenti nelle altre otto province dell’Isola. Di conseguenza, il valore dell’Mps di Savona alle elezioni regionali è pari a una percentuale che oscilla tra un sesto e un ottavo dei voti che il suo partito ha preso a Palermo. Siamo, insomma, sullo 0,4-0,6 per cento.

Vediamo, adesso, il partito di Briguglio, Fli. E’ uno schieramento politico messo molto male con la propria base: si tratta di un partito nato per fondare in Italia un moderno centrodestra e finito nel vortice trasformista di Raffaele Lombardo alleato, di fatto, del Pd siciliano in un governo di centrosinistra.

Un pratica – politicamente parlando – Fli, in Sicilia, ha rinnegato i proprio elettorato e il proprio elettorato si appresta a punirlo severamente. 

Gianfranco Fini, leader nazionale di Fli, queste cose le sa benissimo. E le sa pure Briguglio. I due sanno che alle prossime elezioni regionali scenderà in campo Nello Musumeci, che si prenderà dal 50 al 60 per cento dei voti di Fli.

Fli, in questo momento, se andasse alle elezioni da solo, non raggiungerebbe il 5 per cento e sarebbe fuori da Sala d’Ercole. Cosa, questa – lo ripetiamo – che Fini e Briguglio sanno benissimo. E infatti i due vorrebbero presentare la lista insieme all’Mpa, a Fli, all’Mps di Savona e Api. Naturalmente appoggiando il candidato del Pd, Rosario Crocetta.

In questo momento, Fli, in Sicilia, vale dal 3 al 3,5 per cento. Non di più.

Quarto partito: l’Mpa di Lombardo. E’ uno schieramento politico in discesa. Molti capi elettori di questo partito aspettano di capire chi sarà il candidato più forte alle prossime regionali per saltare sul carro del vincitore. I sondaggi danno l’Mpa al 16 per cento. E’ una stima esagerata.

L’Mpa perderà voti perché non avrà il candidato alla presidenza della Regione. E perderà un sacco di voti a Catania e  provincia. Perché in lista, all’ombra dell’Etna, scenderà in campo il già citato Nello Musumeci che è una vera e propria macchina da voti.

Accettiamo scommesse fin da oggi: Musumeci sarà il candidato più votato nel collegio di Catania. E uno dei più votati in Sicilia. Si prenderà i voti di un Lombardo ormai spompato. E si prenderà i voti – e saranno veramente tanti – di tutti i delusi del Sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli. Sarà un doppio pronunciamento contro il presidente della Regione uscente: perché Stancanelli, ufficialmente del Pdl, è, in realtà, vicino a Lombardo. E sarà anche l’ennesima vittoria contro Fini. Perché è ormai ‘scientificamente’ provato che Nello Musumeci, quando ‘corre’ contro Fini, prende una barca di voti.

Ci sono, poi, altre de variabili che toglieranno, in quota parte, consensi a Lombardo e al suo Mpa: la presenza dei grillini e dei Forconi.  

 A conti fatti, se gli andrà bene, l’Mpa prenderà l’8 per cento. Insieme agli altri tre partiti – Fli, Mpa e Api – sfioreranno l’11 per cento dei voti. Altro che 20 per cento come vaneggia Briguglio!    

E’ interessante, in questo passaggio politico ed elettorale, osservare la metamorfosi ‘teratologica’ del partito di Fini. In pratica, proprio a partire dalla Sicilia – e proprio in occasione delle regionali del prossimo 28 ottobre – Fini vorrebbe ‘svendere’ definitivamente la propria tradizione politica schierandosi con il centrosinistra.

Sapete qual è la cosa più comica di questa sceneggiata trasformista? Che ad opporsi a quella che, in fondo, non è altro che un’alleanza politica tra gli ex comunisti di Antonello Cracolici e gli ex fascistoni di Fini non sono i compagni di partito dello stesso Cracolici (che dopo aver ‘inghiottito’ il rospo di Lombardo sarebbero disposti ad allearsi perfino con gli ex fascisti), ma l’Udc di Giampiero D’Alia.

D’Alia, spinto da Casini, si è alleato con il Pd di Cracolici e Lumia, con la promessa che gli stessi dirigenti del Pd siciliano avrebbero mollato Lombardo. Pur di mettere ‘selvaggina’ nel carniere, Cracolici e Lumia hanno detto sì a D’Alia. Ma, adesso, insieme con Fini e Briguglio, debbono convincere non tanto D’Alia quanto Casini a stipulare la grande alleanza con Lombardo e i suoi tre nano-partiti per sostenere Crocetta.

In pratica, Fini e il Pd vorrebbero, adesso, far perdere la faccia a Casini e, soprattutto a D’Alia. 

Che è, poi, quello che abbiamo scritto noi di LinkSicilia il giorno in cui D’Alia ha annunciato l’accordo con il Pd di Cracolici e Lumia. Noi abbiamo scritto subito che D’Alia e tutti i suoi deputati regionali avrebbero perso la faccia, perché si sarebbero trovati alleati di Lombardo nel sostegno a Crocetta candidato alla presidenza della Regione.

Abbiamo ricevuto decine di telefonate di amici che ci dicevano che ci stavamo sbagliando: che mai e poi mai l’Udc di Casini e D’Alia, dopo aver attaccato per oltre un anno il Governo Lombardo si sarebbe alleato con lo stesso Lombardo.

A onor del vero ancora l’alleanza non c’è.a sta maturando. Riusciranno Casini, D’Alia e i parlamentari uscenti dell’Udc siciliana a salvare la faccia?      

 

Redazione

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