Movimenti di Palermo, sì alle primarie

Molti si saranno chiesti in questi giorni che fine avessero fatto le primarie che il centrosinistra, riunito sotto la sigla di “Palermo è ora”, ha indetto per il 29 gennaio. Il dubbio che qualcuno li avesse messe in discussione era venuto per lo scambio ripetuto di dichiarazioni tra esponenti del P-d e di Italia dei Valori e dentro ognuno di questi partiti. Per esprimere l’opinione dei movimenti che fanno parte del cartello di “Palermo è ora” stamane è stata convocata una conferenza stampa.

L’inizio è tosto e, per bocca di Titti De Simone, che è una delle portavoci, si afferma senza perifrasi che “le primarie sono di proprietà del popolo del centrosinistra e non vi potrà essere nessuna segreteria che le possa impedire. Deve avere termine una discussione tra i partiti costruita sui veti incrociati senza confronto tra contenuti e progetti per la città. La giunta Cammarata lascerà una eredità disastrosa, trovare le soluzioni per uscirne sarà compito dei candidati delle primarie per questo ribadisco che le primarie sono uno strumento indisponibile alla polemica tra i partiti e sono, al contrario, un bene disponibile del popolo di centrosinistra.” La ragione principale dello scontro sulle primarie è l’alleanza con il terzo polo per superare questo nodo la De Simone afferma: “La nostra proposta è semplice 1) fare le primarie; 2) le primarie sono promosse dalle forze politiche e i movimenti del centrosinistra. Deciso ciò ogni candidato/a proporrà contenuti, progetti e forze con cui interloquirà. Sulla base di ciò gli elettori delle primarie decideranno il candidato a sindaco. E’ noto che nel centrosinistra ci sono posizioni diverse sulle alleanze, ma non possono essere queste la ghigliottina delle primarie. Detto ciò noi come movimenti riteniamo sbagliato ipotizzare intese con forze che hanno governato con Cammarata in questi 10 anni”.

Questa poszione viene sottolineata con forza dagli altri esponenti dei movimenti intervenuti, da Pietro Milazzo, di Democrazia in piazza, che sottolinea “se qualcuno pensa a farsi le proprie pimarie, pensa ad una cosa folle”, a Luigi Carollo, di Palermopride “non sono possibili veti a priori, ogni candidato deve avere la libertà di proporci l’insieme della sua proposta di governo, che è fatta di contenuti, progetti ed alleanze””. Mario Tambone, di Palermopiù, ha messo l’accento sul fatto che “il regolamento delle primarie deve servire a creare coesione non esclusione”.

Chiaramente la conferenza stampa nasceva dalla “preoccupazione – ha detto Ottavio Navarra – che qualcuno lavori per non fare le primarie e lo dimostra il fatto che si parla quasi esclusivamente di alleanze e poco di contenuti per la città. Ripetiamo anche a costo di apparire ripetitivi, prima di tutto la città”. E’ apparso evidente al cronista che gli attuali candidati alle primarie, che lo ricordiamo sono Rita Borsellino, Davide Faraone, Ninnì Terminelli, Fabrizio Ferrandelli e Antonelle Monastra, condividano questa impostazione, e che le ragioni dei contrasti siano sopratutto tra Pd ed Italia dei Valori. A questo proposito giovedi prossimo si incontreranno i movimenti ed i partiti del centrosinistra per decidere in maniera definitiva il percorso. Si corre il rischio che le primarie non ci siano? Ottavio Navarra è perentorio: “I candidati delle primarie sono già in campo e noi li ringraziamo per quello che stanno facendo”.

Gaspare Nuccio

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