Movida, pareri contrastanti tra residenti centro «Basta rumore», «ma pub portano sicurezza»

Non si placa la polemica tra residenti e gestori dei locali che ciclicamente ritorna a investire le zone della città più interessate dalla movida nottura. Tra chi denuncia l’impossibilità di dormire tranquillamente la notte a chi ne fa una questione di sicurezza, i pareri di chi abita nelle vie più popolate da pub e bar sono tuttavia contrastanti. Dalla Vucciria e tutte le zone limitrofe, come via Chiavetteri e via Bottai, fino alla Cattedrale; da via Cavour fino a via La Lumia. la gente avverte la presenza dei locali in maniera diversa. Se, da una parte, c’è chi si rallegra del fiorire di attività economiche avviate da giovani in una città che non fornisce grosse opportunità lavorative, dall’altra non mancano coloro i quali si lamentano delle ore di sonno rubate a causa della musica e del rumore provocato dagli avventori.

Nella schiera di questi ultimi c’è Claudia, giovane architetta residente vicino alla Vucciria: «La notte, durante i week end, non riesco a dormire, devo mettere i tappi nelle orecchie. La zona si riempie di giovani provenienti da tutte le parti della città, euforici e galvanizzati dall’alcol, convinti che in una zona diversa da quella in cui abitano siano autorizzati a distruggere qualsiasi cosa. È gente che non ha amore e rispetto per questa città e per chi ci abita. Questo mi dà fastidio, alla Vucciria come negli altri posti dove succede».

Il quartiere è da anni al centro delle polemiche dopo che i locali nati attorno sono subentrati, come attività principale, al mercato, per la verità molto meno attivo da diversi lustri, come spiega Antonio, medico, che alla Vucciria ci abita da quanto è nato. «Con la movida ci convivo da vent’anni, non ho mai avuto problemi per dormire. Casomai bisognerebbe garantire la sicurezza dei giovani e dei residenti. Da qualche anno, infatti, nelle ore notturne arrivano persone da altre zone della città che di certo non ispirano fiducia». C’è però chi non è d’accordo con questa analisi, come Laura, laureata in Lettere che ha lasciato da poco la stanza che aveva in affitto in quella zona, ma non perché avesse paura. Anzi: «Mi sono trasferita per altri motivi, nel quartiere mi sentivo sicura, anche la sera. Tornando a casa c’erano sempre persone per la strada. Adesso sto in una zona diversa, vicino viale Lazio, e andare in giro la sera trovo sia molto più pericoloso». E il riposo notturno? «Sì, è capitato qualche sera, nei fine settimana, che ci fosse la musica a disturbare il sonno, ma non è mai stato un problema insormontabile».

Per Laura, insomma, la presenza dei locali e degli avventori è un deterrente per i malintenzionati. Un’opinione simile a quella di Piero, ingegnere informatico che abita vicino alla Cattedrale e che spesso torna a piedi a casa da solo la sera: «Ogni tanto noto gruppi di persone in atteggiamento da bulli, gente che dà l’impressione di voler fare cose non edificanti. In questo caso mi piacerebbe avere qualche locale più frequentano lungo il percorso che faccio per tornare a casa. Magari anche vicino all’appartamento in cui vivo».

Allontanandosi un po’ dalla Vucciria e avvicinandosi a un altro mercato storico della città, quello di Borgo Vecchio, si ritrova una situazione abbastanza simile a quella appena descritta. A fianco di bancarelle del pesce e negozi sono sorti diversi pub che hanno cambiato la zona in modo radicale. Qui, però, la voce raccolta tra i residenti è molto critica. Si tratta di un giovane avvocato che ha deciso di non rivelare il propio nome: «Le persone che frequentano i pub vicini al palazzo in cui abito non hanno senso civico. Gli avventori bivaccano in mezzo alla strada, fuori dai locali, ci sono schiamazzi per tutta la notte. Spesso consumano droga e alcol, un mix che rende le persone aggressive e il clima inquetante. Gli stessi locali rimangono aperti fino a notte fonda, anche durante la settimana, incuranti del fatto che la musica disturba chi ha tutto il diritto di godersi il riposo notturno, specie alla vigilia di giornate lavorative. Le mie segnalazioni alla polizia municipale, fino adesso, non hanno sortito nessun effetto. Sto raccogliendo le testimonianze di altri residenti, sono intenzionato ad andare avanti fino a quando questa situazione non sarà cessata».

Manlio Melluso

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