Maggiori controlli sulla movida per tutelare chi opera rispettando le regole. È l’appello del presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, che pur mostrando apprezzamento per l’approvazione da parte della Giunta comunale dell’emendamento al regolamento sui locali nelle ore notturne, lamenta l’assenza di controlli efficaci. «Al di là delle ordinanze o dei regolamenti – afferma – il punto centrale è costituito dai controlli. Perché se è vero che il sindaco colma con un’ordinanza un vuoto del Consiglio comunale che ancora non ha esitato il regolamento, è anche vero che il problema reale è costituito dall’abusivismo. E spesso chi è fuori dalle regole lo è in toto, incluso il mancato rispetto di orari ed emissioni acustiche che disturbano i residenti».
Insomma, per la Di Dio la stretta sulle sanzioni annunciate dal Comune rischia di rimanere lettera morta se non accompagnata da ispezioni e controlli a tappeto per colpire chi, agendo nell’illegalità, fa concorrenza sleale a tutti coloro che rispettano le regole. «Abbiamo presentato alcune proposte di regolamento – prosegue – sullo sviluppo sostenibile ai fini della convivenza tra i residenti e le attività di esercizio pubblico e svago nelle aree private pubbliche e demaniali, nell’ottica di trovare una sintesi tra due esigenze solo apparentemente contrapposte».
Le proposte, elaborate da Unione pubblici esercizi e Federalberghi, si muovono nella direzione di coniugare esigenze imprenditoriali diverse con quelle di chi vorrebbe una città attrattiva ma nel decoro e nel rispetto della quiete pubblica. «In Confcommercio queste due diverse esigenze – prosegue – sono riuscite ad autoregolementarsi e a trovare le giuste proposte del modo di fare impresa nel rispetto dei cittadini, proposte che sono a disposizione del sindaco perché le possa recepire nell’ordinanza. Ma tutto ciò – conclude – ha bisogno di un serrato controllo del territorio. Lo chiediamo con forza a nome di tutti quegli imprenditori che lavorano nelle regole. Perchè non ha senso, a mio avviso, inasprire norme e sanzioni, per quanto legittime, se poi non si fanno applicare e chi lavora nel rispetto di tutte le normative».
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