«Rileggendo il testo della canzone vincitrice del Festival di Sanremo l’ho trovato molto interessante. C’è un chiaro messaggio che viene fuori, una richiesta forte e sofferta di una generazione alla ricerca dell’amore e si ritrova senza adeguati strumenti per affrontare le tortuose strade dei sentimenti. In un mondo in cui, insieme a molti tabù, sono crollati molti degli schemi rigidi di una società patriarcale e maschilista, i “nuovi” giovani non trovano punti di riferimento per relazionarsi con l’altra metà del cielo. Forse è davvero arrivato il momento di cominciare a parlare di educazione sentimentale». Un ultimo messaggio sui social quello di Santo Gulisano Consoli, architetto di professione e attivista impegnato in tante battaglie, deceduto poche ore fa a Motta Sant’Anastasia, stroncato da un infarto fulminante. I tentativi del personale del 118 che ha provato a rianimarlo con l’ausilio del defibrillatore non hanno sortito alcun effetto.
I commenti di amici e colleghi al post pubblicato poche ore prima dell’inaspettato decesso sono molti. «Oggi possiamo solo piangere e maledire», si legge nel post di Anna Bonforte, ex presidente dell’osservatorio della legalità al Comune di Misterbianco, storica attivista del comitato ed esponente della sinistra siciliana. «Era un Mottese che amava il proprio territorio», commenta a MeridioNews Salvo Scuderi, imprenditore ed ex candidato sindaco a Motta. «Un uomo di sinistra, un professionista, un uomo di cultura, ironico, una bella penna – continua Scuderi – che ha sostenuto tantissime battaglie per il territorio, contro la discarica, molto generoso e amava il dialogo. La sua prematura scomparsa così improvvisa e inaspettata – aggiunge – ha colpito tutta la comunità mottese».
«Se ne va un pezzo di me, così, improvvisamente, come una di quelle “sparate” che ti uscivano d’impeto quando qualcosa non ti quadrava e sulle quali scherzavamo e ridevamo mangiando patatine», scrive sul suo profilo social Danilo Festa, anima del movimento No Discarica di Motta e compagno di battaglia di Santo Gulisano. «Così condivisa che Santo e Danilo erano ormai la stessa persona (e anche su questo quante risate)», prosegue Festa. «Lottavi perché credevi realmente che il mondo potesse essere cambiato con le nostre azioni terrene – è il ricordo di Festa – nonostante appartenessimo alla categoria degli sconfitti (così ci definivamo). Adesso io non lo so più, credimi, non so più se questo mondo ha ancora possibilità di cambiare senza te. Ma una cosa me l’hai fatta scoprire oggi, in questo giorno triste: hai cambiato me e tanti altri che hanno avuto l’onore, il piacere, l’amore di aver percorso un pezzo di strada con te».
«Siamo sconvolti – commenta Bonforte contattata dal nostro giornale – avremmo dovuto tenere una conferenza stampa per illustrare il lavoro del team dei consulenti tecnici di parte nominati dal Comitato No Discarica per controdedurre la verifica del Consulente tecnico di ufficio, Vincenzo Barrile dell’università di Reggio Calabria». Il riferimento è alla causa al Tar per l’illegittimità dell’ultimo rinnovo dell’Aia del 2019 a favore di Oikos, la discarica di contrada Valanghe d’Inverno nel mirino dei volontari. Fu proprio Santo Gulisano a scoprire la particella catastale 131, quella parte della discarica che appariva e scompariva. Esisteva, ma non sempre risultava nelle carte. «Un lavoro importante l’ultimo regalo dell’architetto Gulisano alla sua comunità – sostiene Bonforte -, ovvero Motta di cui era figlio innamorato e Misterbianco di cui era fratello».
Tanti gli obiettivi raggiunti dallo storico attivista. «Senza la sua ostinazione non avremmo il tatuaggio biodegradabile in stile hollywoodiano sulle colline di Valanghe d’Inverno, e senza la sua sensibilità e l’amore per la bellezza non avremmo i fiori, deposti in serata, sul monumento in onore del partigiano Orazio Costorella, morto per la libertà», ricorda Bonforte. Le celebrazioni del funerale si terranno domani alle 11 nella chiesa Madre di Motta Sant’Anastasia.
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