Non si conoscono ancora i dettagli, perché sulla vicenda c’è il massimo riserbo da parte delle forze dell’ordine e della magistratura etnea. Non si sa quindi chi fosse la persona cercata dai carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale di Catania, che ieri hanno setacciato il territorio di Motta Sant’Anastasia. Potrebbe trattarsi di un uomo scomparso anni addietro, un presunto caso di lupara bianca che avrebbe spinto gli inquirenti ad andare nelle campagne mottesi alla ricerca dei resti di qualcuno di cui non si hanno notizie da anni. A informare gli investigatori potrebbe essere stato un pentito.
Così ieri mattina i carabinieri, supportati dalla collaborazione dei vigili del fuoco, hanno scandagliato due cisterne nelle campagne che si trovano a sud della cittadina normanna. Da quanto si apprende, i pompieri avrebbero lavorato per l’intera giornata, procedendo a svuotare i due pozzi pieni di acqua e fango. Un lavoro durato ore, al termine del quale non sarebbero stati rinvenuti elementi oggettivi che facciano supporre la presenza di resti umani all’interno dei due serbatoi. Sul fatto le forze dell’ordine mantengono il silenzio, ma non è da escludere che le ricerche possano proseguire nei prossimi giorni in altri fondi agricoli, sempre nel territorio di Motta Sant’Anastasia.
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