Lo avevano promesso una settimana fa, durante la manifestazione realizzata nonostante la pioggia e il vento. Da stamattina oltre duecento cittadini dei comitati No Discarica di Motta Sant’Anastasia e Misterbianco presidiano i due ingressi dell’impianto di proprietà della Oikos spa in contrada Valaghe d’inverno. La protesta è l’ultima di una lunga serie di azioni di dissenso contro la struttura di Domenco Proto, uno degli imprenditori coinvolti nell’operazione Terra mia della procura di Palermo. L’azienda ha ricevuto lo stop all’abbancamento dei rifiuti imposto a luglio, ma di fatto ha ottenuto un rinvio almeno fino al prossimo 15 gennaio.
Dopo il raduno dei manifestanti al crocevia che unisce le strade che portano nei due Comuni, i manifestanti si sono divisi in due gruppi per impedire l’accesso ai mezzi da entrambi gli ingressi della discarica. Il traffico sulla statale 121 che collega Paternò a Catania è rallentato in direzione del capoluogo. Qualche momento di tensione con alcuni autisti bloccati davanti ai cancelli della discarica, presto risolto dall’intervento delle forze dell’ordine che hanno invitato i lavoratori a spostare i mezzi lontano dai presidi. La manifestazione «è autorizzata fino alle 14, ma resteremo a oltranza», assicurano i membri del comitato.
L’impianto del Catanese è uno dei più grandi siti emergenziali della Sicilia, l’unico in attività nella parte orientale dell’isola. Da una settimana, infatti, oltre ai rifiuti provenienti dalle province di Catania, Enna, Ragusa e Siracusa, vengono abbancati anche quelli destinati alla discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Struttura con una vicenda simile a quella mottese e sequestrata dalla magistratura messinese.
I cittadini, in un comunicato congiunto, giudicano non convincente il piano di bonifica presentato dalla Oikos nel corso dell’ultima conferenza dei servizi, lunedì scorso. Oltre alla possibilità di abbancare altri 240mila metri cubi di spazzatura, il progetto «rischia di prorogare per mesi (quanti?) l’insostenibile situazione attuale che il presidente Crocetta ha in più occasioni definito straordinaria e temporanea». Sotto accusa sono «l’illegalità innalzata a sistema» e «l’emergenza indotta da una politica regionale incapace di produrre soluzioni adeguate nel campo della gestione dei rifiuti».
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