Dopo 21 giorni trascorsi ricoverato all’ospedale di Acireale è morto Tony Zermo, 89 anni. Il giornalista, firma storica del quotidiano La Sicilia, aveva contratto il Covid-19. Zermo, dopo l’ex direttore ed editore Mario Ciancio Sanfilippo, era il volto simbolo della foliazione cartacea di viale Odorico da Pordenone. Nonostante la pensione, risalente al 1970, la sua firma continuava a comparire sulle pagine del quotidiano. Tra le sue storiche battaglie c’era quella per l’apertura del Casinò a Taormina ma anche quella per il ponte sullo Stretto di Messina e l’aeroporto di Comiso.
Laureato in Giurisprudenza, entrò a La Sicilia a vent’anni, compagno di classe di Ciancio alla scuola Leonardo Da Vinci di Catania. Cominciò al giornale occupandosi di sport ma la sua grande passione era il mondo del cinema. Si occupò, da inviato speciale a partire dal 1980, del terremoto nel Belice, dei fatti riguardanti le Brigate rosse e della guerra in Iraq. Erano gli anni in cui il capo cronista era Salvatore Nicolosi mentre come capo redattore c’era Renzo Di Stefano.
Una delle ultime uscite pubbliche di Zermo durante il processo, per concorso esterno in associazione mafiosa, all’amico Ciancio. Chiamato dalla procura di Catania il giornalista aveva ripercorso alcune discusse vicende editoriali che riguardano La Sicilia.
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