È morto all’età di 91 anni il generale Antonio Subranni, ex comandante del Ros dei carabinieri. Era salito agli onori delle cronache in quanto indagato nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia, accusato di essere un alto punto di riferimento istituzionale per Cosa nostra insieme agli ex ufficiali del Ros Mario Mori e Giuseppe De Donno, accusa da cui sono stati assolti in Appello perché «il fatto non costituisce reato».
Quella del processo sulla Trattativa tuttavia non è stata l’unica ombra sul curriculum di Subranni, che nel 1978 si occupò delle indagini sulla morte di Peppino Impastato accreditando la pista di matrice terroristica anziché quella mafiosa, mentre anni dopo è stato anche indagato dalla Dda di Palermo per favoreggiamento alla latitanza di Bernardo Provenzano (procedimento ancora in corso), reato caduto in prescrizione.
A diffondere a mezzo social la notizia della morte del generale è stato il capogruppo al Senato di Forza Italia, Maurizio Gasparri. «Voglio esprimere vicinanza alla moglie, alla figlia Danila ed a tutta la famiglia . scrive il senatore – Ho conosciuto il generale Subranni e ne ho apprezzato sul campo il valore di autentico protagonista della lotta alla criminalità organizzata e ne ho constatato l’esempio di carabiniere integerrimo. Per anni ha subito un ingiusto processo da parte della magistratura di Palermo, che si è concluso con una assoluzione forse arrivata troppo tardi. E sono certo che anche il suo corpo ha subito le conseguenze di questa ingiusta aggressione giudiziaria».
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