Una folla commossa ha dato l’ultimo saluto a Valentina Giunta, la 32enne trovata esanime in una pozza di sangue la sera del 25 luglio, in via Di Giacomo, nel quartiere San Cristoforo di Catania. Le esequie sono state celebrate dal parroco Alfio Carbonaro, nella chiesa del Villaggio Sant’Agata. «Non siamo qui per dare una spiegazione – ha detto il parroco – Non siamo qui per entrare nel giudizio ma per accompagnare l’anima di Valentina davanti a Dio. Le parole dell’uomo non potranno mai dare conforto a chi ha perso una giovane vita ma è la parola di Dio che ci dà forza, vigore per riprenderci, per ripartire».
A essere accusato della morte di Giunta è il figlio 15enne, che è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario. La donna è stata colpita mortalmente con delle coltellate. Tra lei e il figlio ci sarebbero stati screzi, dopo la decisione di lei di lasciare il quartiere a seguito dell’arresto dell’ex compagno e padre del 15enne. A prendere parte al funerale sono stati tanti amici e familiari. Durante le esequie una foto di Valentina Giunta sorridente è rimasta sulla bara circondata dai fiori di familiari, amici e parenti, alcuni dei quali indossavano una maglietta bianca con una foto della ragazza e la scritta «Verità per Valentina».
Accanto alla chiesa anche una ghirlanda degli zii e dei cugini con sotto un cartello con la scritta: «Valentina aveva un sogno, un futuro migliore per sé e i suoi figli. ma è stato strappato alla vita da un brutale femminicidio». L’uscita del feretro è stata salutata da un lungo applauso accompagnato da un volo di palloncini bianchi e rosa, alcuni dei quali formavano un rosario, e dall’Ave Maria intonata a cappella da un amico di famiglia.
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