Un fascicolo in cui si ipotizza il reato di omicidio colposo in ambito medico, è stato aperto dalla procura di Messina sul decesso di Domenico Bandieramonte, il bambino di quattro anni che è morto l’altro ieri sera all’ospedale pediatrico di Taormina dopo un calvario sanitario fatto di ricoveri in vari ospedali del capoluogo etneo e di Messina. Per i familiari il decesso del bambino è stato dovuto a un’infezione che il bimbo avrebbe contratto mentre era ricoverato al San Marco di Catania. Qui ieri, su disposizione dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, il direttore sanitario Antonio Lazzara ha istituito una commissione di indagine interna composta dai direttori delle Unità di Malattie infettive, Chirurgia pediatrica e dalla Direzione medica di presidio ospedaliero.
L’inchiesta è stata avviata dopo la trasmissione degli atti della procura di Messina. Tutto è cominciato il 4 luglio quando il bambino ha cominciato a stare male e i genitori – Francesco Bandieramonte e Ambra Cucina – lo hanno portato al Pronto soccorso per disturbi intestinali. «Vomitava e aveva mal di pancia – ha dichiarato la mamma quando il bambino era ancora vivo per denunciare delle presunte negligenze – una semplicissima intossicazione. Me lo hanno ucciso, lo hanno devastato. Dal primo momento in cui gli hanno infilato in gola un sondino, non si è capito più nulla e non l’ho più potuto vedere». Stando a quanto sostengono i genitori, la morte del bambino sarebbe stata dovuta a un batterio – l’enterococco – che ha colpito gli organi vitali. La salma del bambino è stata sequestrata. «È importante capire se tutte le procedure sono state svolte in modo corretto», ha detto l’assessore Razza.
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