L’assassinio del piccolo Loris La madre interrogata in Questura

La notizia è stata appena diffusa: la mamma del piccolo Loris, il bimbo assassinato a Santa Croce Camarina, nel ragusano, sabato sorso, è stata portata in Questura per un nuovo interrogatorio. 

Sono sempre più i dettagli di questa brutta storia che non convincono gli inquirenti. In particolare le immagini registrate dalle telecamere sparse per il paese nelle quali, si vede l’auto della madre con cui il piccolo sarebbe stato portato a scuola, ma non si vedrebbe lui. 

La notizia, come detto, è fresca fresca. Bisognerà aspettare qualche ora per saperne di più. 

Intanto oggi aveva fatto il punto sulle rilevazioni scientifiche effettuate in contrada Braccetto, sul luogo dove sabato scorso è stato trovato il cadavere di Andrea Loris Stival, Giusi Neri, dirigente della Polizia scientifica della Sicilia orientale: 

«Stiamo ricostruendo la scena de crimine analizzando, tutte le eventuali tracce possibili e immaginabili. Presto faremo anche il luminal che consente di evidenziare eventuali tracce non visibili ad occhio nudo».

«In atto non abbiamo elementi che ci portino a escludere o accludere nulla – ha spiegato la dirigente -. Tutte le ipotesi al momento sono aperte». In serata però emerge un dettaglio importante: Loris non appare in nessuna delle immagini registrate dalle telecamere di Santa Croce Camerina finora visionate dagli investigatori e nelle quali, invece, si vede l’auto della madre con cui il piccolo sarebbe stato portato a scuola. La circostanza è stata confermata da fonti investigative secondo le quali, però, sono necessari approfondimenti, sia perché le immagini non sono così nitide da poter dare certezze sia perché non è stata completata la visione dei video a disposizione.

A chi domanda come abbiano trovato la scena del crimine gli esperti della scientifica, Neri ha risposto: «La scena era intatta, non contaminata. Siamo intervenuti solo noi forze dell’ordine. Confermo che il ragazzo era vestito – ha detto Neri -, con i pantaloni slacciati e senza slip».

Riguardo alle analisi sull’auto del cacciatore, Neri ha osservato: «Non escludiamo niente. Nei prossimi giorni ci muoveremo anche sulle autovetture, e soprattutto sugli abiti del ragazzo. In questa disgrazia – ha aggiunto -, la fortuna ci ha aiutato perché abbiamo trovato il cadavere in tempi utili per proseguire esami tecnici, senza che le intemperie e le condizioni del luogo alterassero il cadavere. Stabiliremo il dna del ragazzino, sia di chi sia venuto in contatto con lui».

Infine, sul ritrovamento degli slip, Neri non si è sbilanciata: «Questi slip verranno analizzati, studiati e fatti tutti gli accertamenti per collegarli al bambino o ad eventuali mitomani».

Redazione

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