Morsa da un cane mentre corre al lungomare Una catanese di 43 anni finisce in ospedale

Un appuntamento fisso della mattina: qualche chilometro di camminata veloce al lungomare di Catania, in direzione della scogliera, prima di cominciare la giornata. Grazia, 43 anni, ieri mattina era con un’amica. Erano circa le 9.15, era arrivata all’altezza della Terrazza Balsamo, il locale vicino la rotatoria sulla circonvallazione di Catania, a Ognina. Al termine della lieve salita la sorpresa: due cani randagi proprio di fronte alle due donne in tenuta da jogging. Lei si preoccupa, da sempre ha paura dei cani, ma continua la sua camminata. Uno dei due, però, si innervosisce e le dà un morso alla parte posteriore della coscia destra. L’amica la aiuta, basta qualche gesto per fare scappare via i due animali spaventati, ma Grazia nel frattempo sanguina.

«Non ci sono voluti punti, per fortuna», spiega a MeridioNews il marito della donna. Lei è ancora scossa. «Io sono arrivato pochi minuti dopo – aggiunge l’uomo – ero fuori con la bici, perché ieri ero nel mio giorno libero dal lavoro. Mentre arrivavo, ho visto gli stessi cani poco distanti. Mia moglie e la sua amica nel frattempo erano entrate all’ex Motel Agip, per un bicchiere d’acqua e per asciugare il sangue dalla ferita». L’ospedale Cannizzaro è poco distante. Moglie e marito arrivano al pronto soccorso, attendono diverse ore prima che lei venga visitata (si tratta di un semplice codice verde), le vengono somministrati un’antitetanica e un antibiotico e poi lei viene dimessa.

«Un mio amico che corre, mi ha detto di avere incrociato randagi anche in viale Africa. Pochi giorni fa, io ho incrociato una quindicina di cani in branco in viale Vittorio Veneto, intorno alle 5.30 del mattino. Stamattina ne ho beccati diversi in via Passo Gravina», prosegue l’uomo. «La sensazione è che ultimamente ci siano molti più randagi che in passato – continua – Con tutti i fastidi e i pericoli che ne conseguono. Mia moglie non vuole più uscire di casa per andare a correre al mattino, perché ha paura che possa succedere di nuovo. Raccontare quello che è successo è importante, affinché il Comune decida di fare qualcosa».

Luisa Santangelo

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