«Qualche mese fa sono caduto e mi sono fatto male al ginocchio e il mio non è un caso isolato». Con queste parole, Salvatore Rizzo, 65 anni, residente del quartiere Monte Po, racconta lo stato in cui si trova oggi piazza Santa Maria Luisa di Gesù. Manto stradale saltato, ma non solo. Tantissime le mattonelle rotte in una zona che è un punto di ritrovo per tante persone del quartiere. «Parliamo della piazza centrale – spiega Antonio Mascali, consigliere della quinta municipalità – Qui ogni giorno tantissimi residenti si riuniscono per parlare, per giocare a carte, per stare insieme. In tanti sono caduti, riportando anche ferite, a causa di questa pavimentazione».
«Io sono caduto tre volte – racconta Ignazio Rausi, 55 anni – e pochi giorni fa è successo ad altre due persone. Ci sono tanti anziani e capite bene quanto possa essere pericolosa per loro una caduta. Si deve fare qualcosa». «In questo quartiere siamo dimenticati– segnala il consigliere Mascali -. Abbiamo dovuto comprare il tavolino e le sedie per giocare a carte. Nessuno ci aiuta. Circa otto mesi fa è venuto l’assessore ai Lavori pubblici, Luigi Bosco, promettendomi il suo impegno a ripristinare la piazza, ma ancora la situazione non è cambiata».
A fornire una replica per l’amministratore è proprio l’assessore competente che spiega: «Avevo segnalato il problema, ma si è verificata una grossa difficoltà per reperire quella tipologia di mattonelle. Il dirigente della manutenzione mi ha assicurato che si attiverà per risolvere la situazione. In ogni caso farò in modo di predisporre un altro sopralluogo». Ma questa non è l’unica problematica che i cittadini di Monte Po vivono quotidianamente. «Da anni non vediamo la Multiservizi per quanto riguarda la potatura degli alberi – sostiene il consigliere della municipalità -. Alcuni non sono potati nonostante si trovino a pochi centimetri dalle abitazioni. I rami entrano anche dalle finestre». «Io abito nella zona – racconta Giuseppe Messina, 37 anni – Gli alberi sono altissimi ed entrano nelle nostre abitazioni».
Come si può vedere dalle foto i rami hanno coperto anche i pali della luce e l’illuminazione scarseggia. «È pericoloso – aggiunge Lorenzo Romano, 55 anni, residente – perché non si vede più niente. E la situazione diventa più rischiosa quando c’è vento». A occuparsi della pulizia sono quindi gli stessi residenti: «Mio fratello è giardiniere – precisa Giuseppe Messina – e spesso ci aiuta con la potatura, ma non è una cosa che spetta a noi».
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