Appena ieri Vittorio Brumotti, l’inviato della trasmissione di Canale 5 Striscia la notizia, annunciava un servizio su una discarica di eternit a Catania. Così la procura etnea e il corpo forestale regionale hanno deciso di giocare d’anticipo, sequestrando un terreno di un ettaro a Monte Po. L’area, secondo quanto ricostruito ora dagli investigatori, è di proprietà della Sidra spa, la società di distribuzione idrica partecipata al cento per cento dal Comune di Catania. «Società che non ricordava di possedere il terreno ora sotto sigilli, dove circa trent’anni fa sono state installate tre vasche con copertura in amianto», spiegano dal corpo forestale regionale. Dal canto suo, la Sidra ribatte di non aver potuto rimuovere nulla perché il terreno non sarebbe più stato nella sua disponibilità, ma in quella del Genio civile. In ogni caso le vasche si presentano oggi frammentate lungo tutta l’area. E gli agenti della forestale hanno sequestrato l’area per abbandono incontrollato di amianto e la procura adesso indaga per accertare l’eventuale inquinamento ambientale.
Secondo la ricostruzione del corpo forestale, il terreno ospitava tre vasche interrate larghe 50 metri e profonde sette per la raccolta e la riserva di acqua. Con copertura in lana di vetro e amianto, materiale classificato come rifiuto speciale pericoloso e cancerogeno se non integro. Come nel caso del terreno sequestrato in zona Telegrafo Vecchio, a Monte Po, dove risulta frammentato e sparso. Una condizione che favorisce il rilascio nell’aria di fibre che, se respirate, possono causare malattie tra cui il tumore al polmone e alla pleura.
Le vasche si troverebbero sul posto da decenni, installate ma mai utilizzate, come dimostra l’assenza delle condutture necessarie per metterle in funzione. Dopo trent’anni, però, sarà adesso difficile per la procura di Catania individuare il responsabile dell’abbandono dell’amianto. Per questo al momento l’indagine risulta senza indagati.
La Sidra, società partecipata al cento per cento dal Comune di Catania, si occupa della distribuzione idrica nel capoluogo etneo e in alcuni Comuni vicini: Sant’Agata Li Battiati, San Giovanni La Punta, Tremestieri Etneo, Gravina, San Gregorio e Misterbianco. Durante il sequestro del terreno che risulta di proprietà della società, gli uomini del corpo forestale hanno anche scoperto che l’area veniva utilizzata per l’uccellagione, la cattura illegale degli uccelli.
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