Più che di «un sistema Montante», sarebbe più giusto parlare di «un sistema Lumia». Il presidente della Regione Nello Musumeci, sentito stamattina in commissione Antimafia, punta il dito contro l’ex parlamentare del Pd. «L’ispiratore maggiore di scelte e strategie prese altrove di cui il governo Crocetta è stato un semplice, solerte e obbediente esecutore». È questo il nucleo delle dichiarazioni di Musumeci, come riferisce Claudio Fava, presidente della commissione che prosegue le audizioni per fare luce sull’eredità del cosiddetto sistema Montante.
Al di là delle valutazioni penali – affidate al processo che è in corso di svolgimento al Tribunale di Caltanissetta e in cui l’ex numero uno di Confindustria Sicilia ha scelto il rito abbreviato – quanto di quel sistema sopravvive come governo parallelo alla Regione siciliana? La commissione sta cercando di rispondere a questa domanda, sentendo tutti i protagonisti della vicenda. La prossima settimana verranno auditi il magistrato ed ex assessore di Crocetta, Nicolò Marino, e Alfonso Cicero, l’ex presidente dell’Irsap e grande accusatore, insieme a Marco Venturi, di Antonello Montante. «Mancano una decina di audizioni, presenteremo la relazione a gennaio – spiega Fava – stiamo cercando non solo di raccontare fatti, ma di collegarli tra loro per far emergere il danno profondo che questo sistema ha arrecato alla Regione».
Stamattina, dunque, è stato il turno del presidente Musumeci, chiamato in causa alcune settimane fa proprio da Giuseppe Lumia. «A differenza di quanto scritto su alcuni giornali – precisa Fava – Lumia non ha mai parlato a noi di campagna elettorale di Musumeci finanziata da Confindustria. Ha piuttosto espresso valutazioni sull’incidenza di Confindustria anche sull’attuale governo, così come su quello precedente». L’attuale governatore ha risposto, respingendo le accuse ed escludendo che quel sistema, sul piano politico, sia ancora in piedi e che condizioni in qualche modo la sua attività. È invece stato più prudente sul piano amministrativo interno, sostenendo di non essere in grado di dare garanzie di trasparenza sull’apparato burocratico.
«È naturale – aggiunge Fava – che ci sia una relazione politica tra Confindustria e il governo regionale. Il problema sta nella qualità della relazione, non credo che in passato questa relazione fosse di tipo istituzionale. Confindustria, attraverso Montante e i suoi sodali, era insediata dentro il governo». Musumeci, dal canto suo, ha sottolineato che «la paternità politica di questo cerchio magico è di Lumia».
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