Moda, da Siracusa fino alla New York Fashion Week «In passerella mio messaggio contro discriminazioni»

Da Siracusa alla New York Fashion Week, con la passione travolgente per la moda. È la storia di Giovanni Lo Presti, un giovane stilista nato a Montreux, in Svizzera, da genitori siciliani e cresciuto nell’Isola. «Sono stato contagiato dalla febbre della moda sin da piccolo – racconta a MeridioNews – quando mia nonna lavorava con la sua macchina da cucire Bernina e io stavo lì a guardarla per ore, ipnotizzato. I miei genitori ballavano latino americano e io ho avuto sempre una grande attrazione per i loro bellissimi abiti e per le stoffe. Oggi divido la mia vita fra Losanna e Siracusa – continua – ma passo anche molto tempo fra le nuvole, viaggio spesso per partecipare alle fashion week di tutto il mondo». 

L’ultima quella che si è tenuta a settembre nella Grande Mela, che lo ha visto protagonista nella categoria Merging talent fashion designers of Latin America. «New York a volte spaventa. Se mi aspettavo di partecipare? Un po’ sì – ammette Giovanni – L’agenzia con la quale lavoro in America mi aveva già accennato qualcosa ma non pensavo di debuttare senza nessun timore. Quando sei sulla lista ufficiale del programma della New York Fashion Week, sei consapevole che qualcosa hai fatto. Ne è valsa veramente la pena, anche perché ho ricevuto tanti feedback costruttivi e positivi. I sacrifici, le difficoltà, le notti in bianco, la paura, tutto svanisce quando sei lì». 

L’invito alla settimana della moda negli Stati Uniti è arrivato durante l’anteprima mondiale che si è tenuta a giugno in Bolivia, nella città di La Paz: è stato qui che Lo Presti si è fatto notare per la sua scelta di far sfilare per la prima volta nel Paese, un giovane modello albino di origine latino-americana e un giovane androgino per chiudere la sua collezione donna. «È stato bello leggere negli occhi di quel ragazzo la gratitudine quando gli abbiamo proposto di partecipare alla mia sfilata – ricorda lo stilista – Ha accettato senza problemi di portare in passerella la mia collezione donna, sfilando con i tacchi a spillo e un abito serale. Per la Bolivia questo era un qualcosa di mai visto. Io sono un artista gay e non mi nascondo – prosegue -. In passato mi sono sempre sentito diverso, fisicamente e mentalmente, nel mio modo di ragionare e osservare. Mi sono sentito messo da parte per cose stupide e senza senso ma che allora facevano della mia vita un inferno quotidiano», confessa.

Lo Presti si sofferma dunque sulla sua passione per la moda, che a lui è servita per superare i pregiudizi. «Le tendenze sono fatte per tutti ma per me la moda è stata e sarà sempre una forma di terapia, in passerella mi piace mostrare tutto il bene che può fare a ciascuno di noi. L’inclusione sociale oggi più che mai è un importante messaggio universale che noi designer dobbiamo portare in primo piano sul palco». Anche per questo motivo ha voluto fortemente la presenza di un ragazzo albino in passerella. «Per tanti anni ha subito atti di bullismo a scuola, ha passato momenti orribili ma da quel suo inferno oggi è nato un qualcosa di grande».

Dalla Bolivia il giovane è poi volato a New York, dove ha presentato la sua ultima collezione primavera estate 2020 creata da una tenda dell’Ikea, per dimostrare «che l’alta moda nasce dall’idea e non dal contenuto». Tra gli altri, in passerella ha mandato anche un ragazzo con una protesi alla gamba destra, un’altra scelta rivoluzionaria di Lo Presti che ha catturato pure stavolta i consensi del pubblico presente. Tra questi, quello della cantante Donna Lewis, seduta in prima fila. «È una mia carissima amica da qualche anno, la sua presenza è stata un orgoglio per me, nel 2000 studiavo moda ascoltando le sue canzoni. Noi italiani siamo un popolo stimato e amato in tutto il mondo, specialmente in America Latina. In passerella ho portato la Sicilia, che è la principale fonte d’ispirazione del mio lavoro». Ma anche la musica è importante. «Per la mia sfilata ho scelto l’ultimo singolo di Paola Iezzi, Gli occhi del perdono. Anche con lei avevo già collaborato ad altri progetti». 

Insomma, un bagaglio di esperienze ampio 15 anni quello di Giovanni che, dopo aver vestito numerosi vip, di recente ha raggiunto il traguardo più bello della sua vita, quello della paternità. «Sogno un futuro gioioso per lui».

Danilo Daquino

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