Un dibattito sulle alternative per spostarsi in città a Catania. A organizzare l’incontro dal titolo Un’altra mobilità possibile l’associazione Salvaiciclisti, all’interno del programma di eventi del Catania bike festival. «È bello ritrovarsi ancora una volta a discutere di questi temi, soprattutto con il Lungomare liberato realizzato e con una pista ciclabile in cantiere», introduce i lavori l’organizzatore Claudio Cocuzza. Zone a velocità moderata, piccole pedonalizzazioni, sistemazione urbanistica del Lungomare e rispetto per le zone a traffico limitato già esistenti. Sono questi i principali temi affrontati durante l’incontro al quale hanno preso parte cittadini, attivisti ed esponenti dell’amministrazione comunale. Tra questi ultimi si registra la presenza dell’assessore alla Viabilità Rosario D’Agata e del titolare dei Lavori pubblici Luigi Bosco. I componenti della giunta, invitati più volte dall’uditorio a evitare in quella sede propaganda e confronti con la precedente amministrazione, hanno cercato di dare risposte alle proposte via via avanzate dagli attivisti.
Una delle prime idee avanzate porta la firma dell’architetto e attivista di Salvaiciclisti Annamaria Pace. La sua proposta intende creare un collegamento tra l’area portuale e il centro storico attraverso una breve pedonalizzazione di via Dusmet e un allungamento della villa Pacini. «Sarebbe un ottimo modo per decongestionare il traffico selvaggio di quell’area», afferma Pace. «È quello che sogno e su cui sto lavorando. Conto di tenere in considerazione il suo progetto», è la replica del commissario dell’autorità portuale Cosimo Indaco. Che aggiunge: «Dovremmo solo fare capire ai commercianti che la pedonalizzazione è fonte di guadagno».
Punta ad avere chiarimenti sull’area che sarà interessata dalla futura pista ciclabile comunale l’intervento di Mirko Viola. L’attivista di Cittàinsieme spiega: «Bisogna ridare decoro e dignità al Lungomare perché piazza Tricolore è praticamente chiusa, ci sono pezzi di strada che crollano e sulla sua mobilità non si capisce nulla». E, a proposito di pianificazione del traffico, domanda: «Che fine ha fatto il Piano generale del traffico urbano?». La risposta arriva dall’assessore D’Agata, che afferma: «Il Pgtu è ormai scaduto e stiamo lavorando al suo rinnovo». Sull’argomento interviene il delegato alla Mobilità dell’università di Catania Giuseppe Inturri: «Assessore, quando un piano non è aggiornato da uno nuovo, vuol dire che è vigente».
Propone di fare rispettare le zone a traffico limitato già esistenti in città l’ideatore del Lungomare Liberato Danilo Pulvirenti. «Perché non partiamo dal rendere realmente pedonale piazza Teatro Massimo? È piena di macchine oggi così come lo era nel 2011», denuncia il presidente di Rifiuti zero Sicilia. Che attacca: «Quanto deve durare la sua sperimentazione? Purtroppo questa amministrazione non ha preso posizioni forti e magari non è all’altezza del suo ruolo». Maggiore tutela di ztl già vigenti – al fine di incrementare la mobilità leggera – chiedono anche Domenico Ferraguto del centro commerciale naturale via Etnea e Valerio D’Urso di Centrocontemporaneo.
L’ultima richiesta all’amministrazione comunale arriva da Andrea Genovese di Salvaiciclisti: «Istituire zone con moderazione della velocità veicolare a 30 chilometri orari». E aggiunge: «Volendo, potreste intervenire anche sulla segnaletica orizzontale e verticale che avverte della presenza dei ciclisti». Genovese si rivolge poi al funzionario Amt Salvo Caprì per chiedere una soluzione che legittimi i ciclisti a portare la propria bici sugli autobus e il ripristino dell’integrazione del biglietto di viaggio per Amt e metropolitana. «Ci stiamo lavorando», assicura Caprì.
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